L'Avana. Castro-Obama, la svolta di Cuba
"Buenas Tardes". Esordisce in
spagnolo il presidente degli Stati Uniti Barack Obama prendendo
la parola dopo Raul Castro nell'intervento congiunto dei due
presidenti dopo il loro colloquio all'Avana. "Questo è un nuovo giorno", dice, "un
nuevo dia".
E ringrazia papa Francesco e l'arcivescovo dell'Avana, cardinale Jaime Ortega: "hanno contribuito in modo decisivo", sottolinea, al riavvicinamento tra Stati Uniti e Cuba."Il futuro di Cuba sarà deciso dai cubani" e da nessun altro, scandisce Obama. Cuba, aggiunge, è un Paese "sovrano e molto orgoglioso".Il nodo dei diritti umani. Obama ha confermato che con Castro ha parlato di diritti umani: "Continuiamo ad avere divergenze molto serie, come ha detto il presidente Castro. Abbiamo parlato candidamente" di quelle legate ai diritti umani, ma "gli Usa riconoscono i progressi fatti da Cuba e soprattutto affermo che il destino di Cuba non viene deciso dall'esterno".Le prospettive economiche e l'embargo. "Mentre continuo a chiedere al Congresso di eliminare l'embargo, ho detto a Castro che siamo pronti a fare più affari" ha detto Obama. "L'embargo avrà fine, non sono del tutto sicuro di quando, ma sono certo che avrà fine. La strada intrapresa continuerà anche dopo la conclusione del mio mandato, e il motivo è la logica" ha ribadito. Inoltre Obama ha chiesto a Raul Castro di consentire più joint venture e di permettere alle società straniere di assumere cubani direttamente.IL DISCORSO DI CASTRO"Ora via l'embargo". Grazie presidente Obama, ma ora gli Stati Uniti tolgano l'embargo. Potrebbe essere sintetizzato così il discorso del presidente cubano, che è stato il primo a prendere la parola. Castro si è detto lieto di ospitare Obama in quanto "primo presidente degli Stati Uniti nel nostro Paese da 88 anni", e ha sottolineato i "risultati concreti ottenuti" fin qui, con un elenco degli accordi raggiunti tra Cuba e Usa. A questo punto, insiste, resta solo da togliere completamente l'embargo. Ma su questo la parola è del Congresso americano, Obama si è già detto favorevole."Prigionieri politici? Non ci sono". "Mi dia la lista li rilascio subito" ha detto Castro rispondendo a una domanda sulla presenza di prigionieri politici sull'isola. "Mi dica il nome o i nomi oppure quando terminiamo mi dia la lista, se ci sono prigionieri politici prima che cali la notte saranno liberati".
LA STORICA STRETTA DI MANO PRIMA DEL COLLOQUIOIl presidente cubano Castro ha ricevuto l'omologo statunitense lunedì mattina (pomeriggio in Italia) al Palazzo della Rivoluzione con una calorosa stretta di mano e un largo sorriso.Poi insieme hanno posato davanti a foto e videocamere. I due presidenti hanno passato insieme in rassegna le truppe, mentre nella sala è esposta la bandiera americana.
Castro, a fianco di Obama, ha stretto la mano anche al segretario di Stato, John Kerry, e ad altri rappresentanti americani. Per la prima volta l'inno degli Stati Uniti è risuonato al Palazzo della Rivoluzione.