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Non parte il Safety check Cresce la protesta nel Web

martedì 3 maggio 2016
La protesta per la strage di civili nei bombardamenti ad Aleppo investe Facebook, accusato di non avere attivato lo stesso sistema del “Safety Check” utilizzato dopo le stragi di Parigi e di Bruxelles che aveva permesso agli utenti di comunicare a parenti ed amici che erano in salvo. L’interesse della società civile verso la città siriana sta quindi aumentando. E va sottolineato che migliaia di utenti del social network hanno colorato di rosso le foto dei loro profili rispondendo agli appelli via Twitter con gli hashtag #MakeFacebookRed e #AleppoIsBurning, che chiedono di focalizzare l’attenzione sulle stragi. “Al-Jazeera”, intanto, ha fatto sapere che Facebook non ha ancora risposto alle sue richieste di sapere se il Safety Check verrà messo a disposizione per Aleppo.