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IN NIGERIA E KENYA. Violenze anticristiane. Terzi: «Il mondo si muova»

lunedì 30 aprile 2012
Domenica di sangue per i cristiani in Africa: almeno 21 morti e decine di feriti è il primo bilancio di due distinti attacchi, in Nigeria e in Kenya, mentre i fedeli si apprestavano ad assistere alla messa. A Kano, nel nord della Nigeria, è stato lanciato un vero e proprio assalto da parte di un gruppo di uomini armati all'interno dell'Università, nei pressi di un teatro utilizzato dagli studenti cristiani per le funzioni religiose. "Le esplosioni e i colpi di arma da fuoco sono andati avanti per oltre 30 minuti", ha raccontato uno studente all' agenzia Reuters. Il bilancio, anche in questo caso parziale, è di almeno una ventina di morti, causati dall'esplosione che si è verificata nell'area - secondo altre fonti le detonazioni sono state almeno tre - e dalla sparatoria che ne è seguita. Polizia ed esercito hanno circondato l'Università, e stanno dando la caccia agli aggressori. Kano è stata teatro negli ultimi mesi di sanguinosi attentati targati Boko Haram, la setta islamica che vuole imporre la Sharia nel Paese, con centinaia di vittime, in gran parte civili.A Nairobi invece, una granata è stata lanciata all'interno di una chiesa, che fa riferimento alla congregazione 'Casa dei miracoli di Dio', poco prima dell'inizio della funzione. Almeno un morto e oltre dieci feriti il primo parziale bilancio. All'interno della chiesa "c'è sangue ovunque", ha detto un testimone, precisando che nell'edificio è scoppiato un incendio. Al momento non c'é alcuna rivendicazione, ma non ci sarebbero dubbi sulla natura terroristica del gesto: "Abbiamo visto un uomo correre subito dopo l'esplosione, ma quando abbiamo tentato di fermarlo ci ha puntato la pistola contro, e noi siamo scappati", ha riferito un altro testimone. Nella capitale kenyota da oltre un anno si susseguono gli attentati, la gran parte non rivendicati: a marzo il più sanguinoso, con nove morti nell'attacco contro un terminal di autobus. Le autorità puntano l'indice contro gli Shabaab somali.
 

IL PRESIDENTE NIGERIANO: ATTACCHI BRUTALI CONTRO I CRISTIANIIl presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan, ha condannato gli attentati di domenica contro le comunità cristiane. In un comunicato firmato oggi dal suo portavoce, Reuben Abati, il capo dello Stato ha definito gli attacchi "brutali" e opera di "assassini malvagi". Jonathan ha invitato "i nigeriani a non disperare, a rimanere uniti nella condanna e nel rifiuto al terrorismo che ha come obiettivo la destabilizzazione della nazione e delle sue più vitali istituzioni". Il governo, ha concluso il presidente, "sta facendo tutto il possibile per vincere la piaga del terrorismo". Jonathan, originario del sud della Nigeria a maggioranza cristiana, è il primo presidente cattolico del Paese. È subentrato al musulmano Umaru Musa Yar'Adua (morto nel maggio del 2010 in circostanze controverse e misteriose) e si è confermato alla presidenza con la vittoria alle elezioni generali di aprile 2011.

ALTRO ATTENTATO SUICIDA: 11 MORTIÈ salito ad almeno 11 morti, tra cui un agente, e 20 feriti il bilancio provvisorio dell'attentato suicida contro un convoglio della polizia. Un "kamikaze a bordo di una moto" si è fatto saltare in aria al passaggio della  macchina di un alto ufficiale e della scorta a Jalingo nella provincia orientale di Taraba. L'obiettivo dell'attacco è rimasto illeso, ha specificato il portavoce Ibiang Mbaseki.TERZI: NECESSARIO IMPEGNO DELLA COMUNITA' INTERNAZIONALEIl ministro degli Esteri Giulio Terzi condanna con fermezza gli attentati che in queste ultime ore hanno colpito le comunità cristiane in Nigeria e in Kenya. È quanto si legge in una nota della Farnesina.

"Apprendo con orrore le notizie che riferiscono della barbara uccisione di fedeli appartenenti alla minoranza cristiana nei due paesi africani. Esprimo la più ferma condanna ed il mio più profondo cordoglio questo atroce eccidio" ha dichiarato il ministro, sottolineando la necessità di un "sempre maggiore impegno da parte della comunità internazionale".Proprio nei principali fori internazionali, ed in particolare in ambito europeo, l'Italia - prosegue la nota - si è fatta promotrice di iniziative politiche a favore della tolleranza. Lunedi scorso a Jakarta, insieme al suo collega indonesiano Marti Natalegawa, Terzi ha presieduto una conferenza internazionale sul dialogo interreligioso, ribadendo che l'Italia considera la libertà di religione e credo una "priorità assoluta" e intende promuovere, nelle sedi bilaterali e multilaterali, un'azione costante della comunità internazionale "contro ogni discriminazione, restrizione o violenza che colpiscano le minoranze religiose".