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ESCALATION. Nigeria, agguato nel quartiere cristiano 28 i morti

Matteo Fraschini Koffi mercoledì 31 luglio 2013
Si vive sempre con la paura a Kano, città omonima dello stesso Stato a nord della Nigeria. Dopo diversi attacchi provocati durante gli ultimi anni dai qaedisti di Boko Haram, una serie di esplosioni ha ucciso lunedì sera almeno 28 persone. Ma il numero delle vittime sembra destinato ad aumentare. «I militanti hanno preso di mira diversi bar della città – ha confermato Musa Daura, commissario di polizia a Kano – Le esplosioni sono avvenute dove la gente beveva e giocava a biliardo». Gli attacchi, apparentemente coordinati, sono iniziati verso le 20,30 ora locale, quando i bar sono più affollati. «Subito dopo la prima bomba mi sono gettato in un canale – ha detto alla stampa Kolade Ade, residente di Kano – ho comunque sentito altre tre forti esplosioni». Chinyere Madu, una fruttivendola, ha detto invece di aver sentito «tutto il quartiere tremare». Le bombe sono scoppiate in un’area della città dove risiede gran parte della comunità cristiana originaria del sud della Nigeria. «Gli attentati sono avvenuti nella frazione di Sabon Gari – ha confermato ieri all’agenzia Fides il vescovo di Kano, monsignor John Namaza Niyiring – ci sono state almeno tre esplosioni che hanno provocato diversi morti e feriti». Il personale dell’ospedale di Kano ha precisato che, nonostante i 15 feriti ricoverati, «non si conosce ancora il numero esatto delle vittime». I militari sono accorsi sul luogo, hanno recintato le varie zone colpite dagli insorti e stanno cercando di trovare i colpevoli. Ma i ribelli sono molto abili a lasciare immediatamente la scena dei delitti e a confondersi tra la folla. Sebbene il presidente Goodluck Jonathan abbia recentemente avviato una politica decisamente più aggressiva contro il terrorismo islamico nel nord del Paese, la situazione resta comunque assai fragile. Boko Haram aveva già colpito Kano diverse volte. L’ultima fu lo scorso marzo quando una bomba aveva fatto esplodere un autobus uccidendo almeno 20 civili. Con l’avvicinarsi della fine del mese di Ramadan, l’esercito è comunque in costante allerta. Da qualche settimana, gli Stati federali di Borno, Yobe e Adamawa, tutti a nord-est di Kano, sono in stato d’emergenza: «Una condizione necessaria – affermano gli analisti – per contrastare la minaccia estremista». <+copyright>