Mondo

I punti. Accordo sul clima: livelli, scadenze e verifiche

domenica 13 dicembre 2015
RISCALDAMENTO GLOBALE L’articolo 2 dell’accordo, un testo di 31 pagine, fissa l’obiettivo di restare «ben al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali», con l’impegno a «portare avanti sforzi per limitare l’aumento di temperatura a 1,5 gradi». OBIETTIVO A LUNGO TERMINE SULLE EMISSIONI L’articolo 3 prevede che i Paesi «puntino a raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il più presto possibile», e proseguano «rapide riduzioni dopo quel momento » per arrivare a «un equilibrio tra le emissioni da attività umane e le rimozioni di gas serra nella seconda metà di questo secolo». IMPEGNI NAZIONALI E REVISIONE In base all’articolo 4, tutti i Paesi «dovranno preparare, comunicare e mantenere» degli impegni definiti a livello nazionale, con revisioni regolari che «rappresentino un progresso» rispetto agli impegni precedenti e «riflettano ambizioni più elevate possibile». I paragrafi 23 e 24 sollecitano i Paesi che hanno presentato impegni al 2025 «a comunicare entro il 2020 un nuovo impegno, e a farlo poi regolarmente ogni 5 anni», e chiedono a quelli che già hanno un impegno al 2030 di «comunicarlo o aggiornarlo entro il 2020». La prima verifica dell’applicazione è per il 2023, i cicli successivi saranno quinquennali. «LOSS AND DAMAGE» L’accordo prevede un articolo specifico, l’8, dedicato ai fondi destinati ai Paesi vulnerabili per affrontare i cambiamenti irreversibili a cui non è possibile adattarsi, basato sul meccanismo sottoscritto durante la Cop 19, a Varsavia, che «potrebbe essere ampliato o rafforzato». Il testo «riconosce l’importanza» di interventi per «incrementare la comprensione, l’azione e il supporto», ma non può essere usato, precisa il paragrafo 115 della decisione, come «base per alcuna responsabilità giuridica o compensazione». FINANZIAMENTI L’articolo 9 chiede ai Paesi sviluppati di «fornire risorse finanziarie per assistere» quelli in via di sviluppo, «in continuazione dei loro obblighi attuali». Più in dettaglio, il paragrafo 115 della decisione «sollecita fortemente» questi Paesi a stabilire «una roadmap concreta per raggiungere l’obiettivo di fornire insieme 100 miliardi di dollari l’anno da qui al 2020», con l’impegno ad aumentare «in modo significativo i fondi per l’adattamento». TRASPARENZA L’articolo 13 del documento stabilisce che, per «creare una fiducia reciproca» e «promuovere l’implementazione» è stabilito «un sistema di trasparenza ampliato, con elementi di flessibilità che tengano conto delle diverse capacità».