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La lettera. La «vicinanza paterna» del Papa alla famiglia di Nadia, uccisa in Perù

Lucia Capuzzi mercoledì 28 aprile 2021

Nella baraccopoli dove lavorava la volontaria vivono 50mila persone

Un episodio di violenza «nuovo e ingiustificabile», che «si aggiunge ai tanti altri in cui hanno perso la vita missionari e missionarie mentre compivano con abnegazione il proprio servizio al servizio del Vangelo e di assistenza ai più bisognosi e indifesi». In una lettera, a firma del segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin e indirizzata al vescovo di Chimbote, monsignor Angelo Francisco Simón Piorno, papa Francesco ha voluto esprimere «vicinanza paterna» ai genitori, ai familiari e a tutti quanti erano vicini a Nadia De Munari, 50 anni, missionaria laica dell’Operazione Mato Grosso morta sabato scorso a Lima, dopo essere staa aggredita due giorni prima a Nuevo Chimbote. Il Pontefice «offre preghiere per l'anima di questa volontaria e l'affida all'intercessione della Madre di Dio» e «impartisce con affetto la confortante benedizione apostolica, segno di fede e speranza in Gesù Risorto» ai partecipanti alle esequie.

L'ultimo saluto a Nadia a Nuevo Chimbote - Diocesi di Vicenza

Gli abitanti hanno addobbato la baraccopoli - Diocesi di Vicenza

Martedì sera (la notte in Italia), la salma della volontaria, originaria di Schio, è tornata nella baraccopoli di 50mila abitanti dove coordinava sei asili, per l’ultimo saluto da parte dei “suoi” bambini e delle loro famiglie. Questa sera monsignor Piorno celebrerà la Messa per la volontaria, il cui corpo potrebbe rientrare in Italia alla fine della settimana.

L'omaggio dei bimbi a Nadia - Diocesi di Vicenza