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Parigi. Morto a 86 anni l'ex presidente Jacques Chirac

Daniele Zappalà, Parigi giovedì 26 settembre 2019

La macchina dei ricordi di milioni di francesi si è di colpo attivata all'unisono, ieri mattina, all'annuncio della morte dell'ex presidente Jacques Chirac, a 86 anni. In mezzo secolo di carriera politica, culminata con il doppio mandato all'Eliseo fra il 1995 e il 2007, Chirac ha interpretato l'eredità della visione gollista come nessun altro.
Ieri, tanti hanno ricordato l'amore viscerale per la Francia e il calore umano di un presidente rimasto nel cuore delle folle, nonostante Chirac sia stato pure il primo ex presidente della Quinta Repubblica a subire una condanna giudiziaria, per lo scandalo degli impieghi fittizi al Municipio di Parigi, risalente all'epoca in cui fu sindaco della capitale. Era divenuta nel tempo quasi leggendaria la tempra da statista capace di scelte coraggiose. Nel 1995, da poco insediato all'Eliseo, fu il primo presidente a riconoscere ufficialmente le responsabilità dello Stato francese nella deportazione degli ebrei. Nel 2003, con il clamoroso 'no' francese risuonato in Consiglio di Sicurezza dell'Onu, si oppose alla guerra in Iraq promossa dall'omologo americano Georges W. Bush. L'anno prima, Chirac era stato rieletto trionfalmente, divenendo una simbolica diga di sbarramento all'ultranazionalista Jean-Marie Le Pen, giunto al ballottaggio.
"Condividendo o no le sue idee, le sue battaglie, ci riconoscevamo tutti in quest'uomo che ci assomigliava e ci univa", ha dichiarato in serata a reti unificate il presidente Emmanuel Macron. L'Eliseo è aperto da ieri sera per permettere a tutti di lasciare un messaggio di cordoglio. Gli omaggi nazionali culmineranno lunedì, giornata di lutto nazionale, anche con una solenne Messa celebrata nella Chiesa di Saint-Sulpice.
"Per noi tedeschi, era un partner formidabile e un amico", ha reagito il cancelliere Angela Merkel, fra i primi leader internazionali ad esprimersi. Per il presidente russo Vladimir Putin, è scomparso un leader "saggio e visionario". È stato "un lucido e tenace interprete della vocazione europeista della Francia", ha scritto il presidente Sergio Mattarella in un messaggio di cordoglio inviato all'Eliseo. Molto accorato pure l'omaggio del portoghese Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, per il quale il "grande statista" fu pure "un pioniere nella lotta ai cambiamenti climatici, mettendo, molto tempo fa, questo tema al centro dell'agenda internazionale". Un riferimento alle posizioni di Chirac al Vertice della Terra di Johannesburg del 2002, dove il capo dell'Eliseo ammonì la comunità internazionale: "La nostra casa brucia e noi guardiamo altrove".
La principale opera pubblica lasciata da Chirac a Parigi, il Museo del Quai Branly dedicato ai popoli nativi di ogni continente, ha rivelato a tutti l'intima passione dell'ex presidente per le civiltà più minacciate. Ma l'inizio del primo mandato presidenziale di Chirac fu pure segnato, fra il settembre 1995 e il gennaio 1996, dagli ultimi 6 esperimenti nucleari francesi in Polinesia, prima del definitivo passaggio alle simulazioni strumentali. A proposito delle relazioni di Chirac con il Sud del mondo, inoltre, molti osservatori ricordavano ieri i legami più che controversi intrattenuti da Chirac con regimi africani ben poco democratici, come nel caso del Congo-Brazzaville, del Burkina Faso e del Gabon. Pagine poco gloriose a cavallo fra il mantenimento di una 'zona d'influenza' francese e i sospetti di finanziamenti occulti alla politica transalpina provenienti dagli 'alleati' africani. A livello europeo, invece, la fine dell'era Chirac fu appannata nel 2005 dal 'no' dei francesi alla Carta Ue nel referendum voluto proprio dall'anziano presidente. Un fiasco in seguito riconosciuto con amarezza da Chirac.
Un muro di riservatezza proteggeva la vita familiare dello statista e le sue convinzioni religiose. "Chirac era affascinato da Giovanni Paolo II", ha dichiarato ieri al settimanale Famille Chrétienne lo scrittore cattolico Denis Tillinac, intimo amico dell'ex presidente tormentato a livello personale pure dal dramma della figlia Laurence, scomparsa prematuramente nel 2016, dopo una vita segnata dall'anoressia e da tentativi di suicidio. Negli ultimi 5 anni, Chirac, affetto da una sindrome neurologica caratterizzata da amnesie persistenti, aveva totalmente abbandonato la scena pubblica.