Mondo

DIRITTI UMANI. Monti e Rajoy a Kiev chiedono di vedere la Timoshenko: «Doveri di civiltà»

lunedì 2 luglio 2012
"Ho colto l'occasione per dire al presidente ucraino quanto l'Italia e l'Europa tengano al progresso nel campo dei diritti umanì. Non c'era ragione nel non venire a Kiev. È stata l'occasione per richiamare l'Ucraina a doveri di civiltà". Lo ha detto il premier Mario Monti al termine di Italia-Spagna a Kiev.Domenica Monti e il collega spagnolo Rajoy avevano scritto al presidente ucraino Victor Yanukovich per chiedere, tra l'altro, una soluzione positiva della vicenda giudiziaria dell'ex premier di Kiev Iulija Timoshenko.Nella breve missiva i due leader hanno chiesto dei permessi per consentire a rappresentanti di Roma e Madrid di poter far visita alla signora Timoshenko in tempi brevi e battono sul tasto della necessità di rafforzare lo stato di diritto e i valori democratici che "dovrebbe unire i popoli d'Europa".   "Signor presidente - inizia la lettera - desideriamo ringraziare il popolo ucraino per la calorosa accoglienza riservata alle nostre squadre nazionali ed ai tifosi spagnoli e italiani che sono venuti nel suo Paese per seguire il torneo Euro 2012. Facciamo le nostre congratulazioni a tutti coloro che hanno partecipato all'organizzazione di questo grande evento sportivo"."Siamo molto lieti di venire a Kiev ad assistere alla finale del campionato, che ha riunito tutti i Paesi d'Europa. Desideriamo cogliere questa opportunità - proseguono - per trasmettere il continuo sostegno sia dell'Italia che della Spagna alle aspirazioni europee dell'Ucraina, allo stesso tempo esprimendo la nostra aspettativa di una soluzione positiva dei casi giudiziari dell'ex primo ministro Tymoshenko e di altri membri del precedente Governo, come richiesto dalla Comunità Internazionale e di un rafforzamento dello stato di diritto e dei valori democratici che dovrebbero unire i popoli d'Europa.  Abbiamo chiesto ai nostri ambasciatori a Kiev di richiedere permessi per visitare la Signora Tymoshenko, e confidiamo che queste visite possano presto avere luogo.  Ribadiamo la nostra fiducia - concludono - nel fatto che i popoli dell'Ucraina e degli altri Paesi europei possano vivere un futuro comune".