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Francia. Morto lo scienziato Montagnier, il Nobel diventato riferimento per i no-vax

Daniele Zappalà, Parigi giovedì 10 febbraio 2022

Luc Montagnier si è spento all'età di 89 anni

La notizia circolava dall'altra sera, senza conferme, e ha subito riportato alla mente una delle scoperte della medicina destinate a segnare la fine del XX secolo. All’età di 89 anni, si è spento all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine. il celebre virologo francese Luc Montagnier, vincitore nel 2008 del premio Nobel per la Medicina (assieme a Françoise Barré-Sinoussi e a Harlad zur Hausen) per aver isolato nel 1983 il virus Hiv dell’Aids. Già docente al celebre Institut Pasteur di Parigi, dopo una carriera presso il Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs), Montagnier era divenuto noto anche per le proprie opere di divulgazione, spesso attorno al nodo cruciale dell’immunità.

Ma negli ultimi anni, un’ampia parte della comunità scientifica si era dissociata dalle sue posizioni su questioni come la presunta teoria della «memoria dell’acqua». Un isolamento che si è ancor più accentuato dopo lo scoppio della pandemia di Covid19, che l’ha visto su posizioni aspramente polemiche. In un primo tempo, circa l’origine del nuovo virus, attribuita da Montagnier ad esperimenti in Cina a partire dal virus Hiv. Poi, più di recente, sulla questione degli effetti dei vaccini a mRNA (quelli di Pfizer e Moderna): il virologo, infatti, non ha escluso la possibilità di mutazioni sul Dna contenuto all’interno del nucleo cellulare, negando così i risultati recenti della ricerca circa l’impossibilità di un simile scenario. Per queste ragioni, Montagnier era divenuto una figura di riferimento per il fronte no-vax.