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Germania. Merkel: il voto della Spd una buona base, ora subito il governo

Paolo M. Alfieri lunedì 5 marzo 2018

La cancelliera tedesca Angela Merkel (Ansa)

"Una buona base per lavorare insieme". Così la cancelliera Angela Merkel ha commentato l'esito del voto della base dei socialdemocratici, che ieri ha dato il via libera alla Grosse Koalition. "Dopo sei mesi dal voto, i cittadini aspirano a un esecutivo che prenda delle decisioni", ha spiegato Merkel. "Molti sono i compiti da affrontare", ha sottolineato, sollecitando una formazione "veloce" del governo per "poter iniziare a lavorare". "Si chiede una voce forte della Germania, insieme alla Francia e ad altri Stati membri, se si tratta della politica del commercio internazionale. Da questa dipendono molti posti di lavoro", ha quindi aggiunto la cancelliera, sottolineando come "come ogni giorno l'Europa venga interrogata".

Oggi il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier indicherà al Parlamento il nome di Angela Merkel per un quarto mandato come cancelliere: il voto del Parlamento dovrebbe avvenire il 14 marzo. Anche Steinmeier ha commentato con soddisfazione l'esito del referendum interno alla Spd che dà il via libera alla formazione di un nuovo governo di coalizione con il blocco conservatore Cdu-Csu: "È un bene per il nostro Paese che questa fase di incertezza e insicurezza sia finita".

Dopo settimane di aspro dibattito interno, in cui il partito si è drammaticamente diviso, la base della Spd si è espressa in modo inequivocabile a favore di una nuova edizione del governo con l'Unione (Cdu-Csu), con il 66,02% dei consensi. Sono state 239.604 le adesioni, contro 123.329 voti contrari. E la partecipazione è stata molto forte: il 78,39% dei 463.723 aventi diritto. "C'è chiarezza, entreremo nel prossimo governo", ha affermato perentorio e serio Olaf Scholz, commissario del partito e futuro vicecancelliere con delega alle Finanze.

Con una leader obiettivamente ridimensionata, il “Merkel IV” è un governo molto atteso, soprattutto in Europa: il presidente francese Emmanuel Macron, si è ripetuto spesso in Germania, ha bisogno di Berlino per approfondire l'integrazione dell'eurozona. E infatti il capo dell'Eliseo ha subito salutato il via libera della Spd come "una buona notizia per l'Europa". Pur avendo incassato una clamorosa sconfitta il 24 settembre (con il 20,5% dei voti), i socialdemocratici sono riusciti a imporsi nelle trattative, strappando sei ministeri, fra cui Esteri, Lavoro e soprattutto Finanze, dopo anni di austerity dettati dall'ex mastino dei conti Wolfgang Schaeuble, ora alla guida del Bundestag. Il diktat del risparmio potrebbe essere storia. E anche il programma è fortemente segnato dalla "solidarietà", soprattutto nel capitolo Ue, il primo dell'accordo, che punta in modo inequivocabile su crescita e investimenti.