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CRISI DELL'EURO. Merkel: vorrei che Atene restasse nell'Eurozona

venerdì 24 agosto 2012
 «Vorrei che la Grecia restasse nell'Eurozona»: lo ha detto la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, al termine dell'incontro con il primo ministro Antonis Samaras. Merkel ha avvertito però di aspettarsi che Atene rispetti gli impegni. «Sono convinta che il governo greco farà il possibile per risolvere i problemi», ha aggiunto. L'incontro di oggi, ha detto ancora, «è stato un buon inizio ma tanto resta ancora da fare. Dobbiamo lavorare perchè alla fine le realtà dei cittadini in Grecia e Germania siano uguali: non ci siamo ancora riusciti ma speriamo sia l'inizio», ha proseguito.La Cancelliera ha poi detto che la Germania «non darà un giudizio anticipato ma aspetterà un'attendibile evidenza, che per me è rappresentata dal rapporto della Troika». Con il presidente francese Francois Hollande, «siamo d'accordo che vogliamo che Atene resti nell'Eurozona ma allo stesso tempo che rispetti gli impegni».Dal canto suo Samaras ha promesso: «Rispetteremo gli impegni presi». E poi ha ribadito: «Non abbiamo chiesto più aiuti ma più tempo per respirare. Il rapporto della Troika dimostrerà che il nostro governo otterrà risultati velocemente».Negativa la reazione dei listini del Vecchio Continente: le borse europee hanno ampliato le perdite dopo l'incontro Merkel-Samaras. Londra ha ceduto lo 0,35%, Parigi lo 0,48%, Francoforte lo 0,52%, Milano lo 0,85%, Madrid lo 0,92%. Unica positiva Atene che è avanzata dello 0,65%. È salito anche lo spread che si è attestato a 447 punti. Il rendimento è al 5,80%. Il differenziale tra Bonos e Bund è a 514 punti con un tasso del 6,47%.  Sul fronte della Spagna invece è interventuta l'agenzia di rating Fitch affermando che una richiesta di aiuti da parte di Madrid non provocherebbe un downgrade. In particolare, ha spiegato l'agenzia di rating, l'intervento dell'Efsf/Esm «per l'acquisto di titoli di stato spagnoli sul mercato primario e secondario non provocherebbe un intervento negativo sul rating». Anzi, secondo Fitch "l'acquisto di bond" da parte del Fondo salva stati, «specialmente se supportato da acquisti della Bce sul mercato secondario potrebbe ridurre in modosignificativo il rischio di una crisi di liquidità e aiutare il governo spagnolo a rifinanziarsi sui mercati in modoconveniente, allentando la pressione sul rating sovrano spagnolo». L'intervento potrebbe inoltre dare alla Spagna lo spazio vitale per realizzare i propri ambiziosi piani di riforma fiscali ed economici.​