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Cristiani perseguitati. Meriam, la sua storia diventa un film

martedì 17 marzo 2015
"Io sono cristiana". Sono queste le parole che il 15 maggio del 2014 Meriam Yahia Ibrahim, 27 anni, incinta e madre di un bimbo, pronunciava davanti a un tribunale di Khartoum che la condannava a morte per impiccagione accusandola di apostasia. Ed è questo il titolo di un film che narrerà la vicenda della coraggiosa donna sudanese considerata "rea" di avere sposato un cristiano del Sud Sudan e arrestata insieme al figlio di 20 mesi.La sua storia, che Avvenire ha seguito costantemente facendosi promotore di una campagna di sensibilizzazione, si è conclusa felicemente nel luglio del 2014 dopo una forte pressione internazionale che portò prima all'annullamento della condanna e poi al rilascio. Ora Meriam vive negli Stati Uniti insieme al marito Daniel Wani e ai due figli Martin e Maya, partorita in carcere. Al cinema Meriam sarà interpretata dall'attrice Stacey Dash, nota principalmente per il film Clueless. "Attualmente Meriam non è coinvolta nel progetto", ha detto Brian Harrington, produttore e promotore del progetto, a The Christian Post. "Indipendentemente da questo, abbiamo intenzione di dare a lei e alla sua famiglia il 10 per cento dei ricavi del film. Non perché dobbiamo, ma semplicemente perché è la cosa giusta da fare", ha aggiunto.

In attesa di mettere insieme 500mila dollari di finanziamenti necessari alla realizzazione del film, Harrington ha anche detto di stare ancora "cercando il regista perfetto". "Vorremmo un regista cristiano", ha precisato.