Mondo

AFGHANISTAN. Mauro visita il contingente italiano: «La libertà ha un prezzo»

sabato 4 maggio 2013
​A pochi giorni dalla sua nomina, il ministro della Difesa Mario Mauro vola in Afghanistan, a Herat, per una visita al contingente italiano. "La libertà ha un prezzo e il prezzo è anche la vostra presenza attiva qui. È per questo che io oggi sono qui, per dirvi grazie", ha detto Mauro portando il saluto e l'apprezzamento del governo ai militari dislocati presso la base di Camp Arena in quella che rappresenta la sua prima uscita da neo ministro. Accompagnato dal capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, il ministro è stato accolto dal comandante del Regional Command West, generale di brigata Ignazio Gamba, che lo ha aggiornato sulla situazione delle operazioni in corso e di futuro svolgimento. Mauro, inoltre, ha incontrato il governatore della provincia di Herat, Daud Saba e Maria Bashiz, procuratore generale di Herat, molto attiva sul fronte della difesa dei diritti delle donne. Parlando ai militari, con i quali ha poi pranzato sotto il tendone allestito a Camp Arena, il ministro ha sottolineato che "la libertà è il valore più grande, perché rende possibile che pace e sviluppo non siano condizioni dettate da un regime, ma che fioriscano sotto l'operato di un governo. Ma la libertà è un valore che ha un prezzo e viene difeso ogni giorno, a ogni ora del giorno, da uomini che accettano dare propria vita per questo valore".In Afghanistan il processo di transizione presenta ancora molte insidie. Oggi nel sud del Paese un ordigno ha ucciso cinque soldati americani della Nato; pochi giorni fa tre soldati britannici erano rimasti vittime di una mina. E nelle ultime ore i servizi afgani hanno sventato un attentato dei talebani a Kabul, che prevedeva anche l'uso di armi pesanti. Solo ieri, inoltre, nel corso di due operazioni i militari italiani insieme ai colleghi delle forze di sicurezza afghane, hanno ritrovato un ordigno esplosivo improvvisato e un deposito illegale di munizioni, mentre risale al 14 aprile l'ultimo attentato in cui sono rimasti coinvolti due soldati italiani: un ordigno è esploso ferendoli mentre viaggiavano a bordo di un blindato. Oggi, a seguito dell'alleggerimento della presenza militare nel Paese, sono circa 2.900 i soldati italiani in Afghanistan: una contrazione che proseguirà, visto che nel 2014 è previsto il termine della missione Nato Isaf.Prima di lasciare la regione ovest, Mauro si è recato - a bordo di un elicottero NH-90 della Task Force 'Fenicè - presso le basi avanzate di Farah e Shindand, nelle quali sono schierati i comandi delle due Transition Support Unit italiane, le unità di manovra basate rispettivamente su 8° e 7° reggimento alpini della brigata Julia. Il ministro rientrerà in Italia domani.