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Marò. Pinotti: «Latorre non tornerà in India»

martedì 16 dicembre 2014

La Corte Suprema non ha accolto le istanze presentate dai fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, volte ad una attenuazione della libertà provvisoria permettendo, nel primo caso, un prolungamento della permanenza in Italia e, nel secondo, un rientro in Puglia per le festività natalizie. Lo ha constatato l'Ansa a New Delhi. Quarto caso nell'agenda odierna, le 'petition' dei due marò sono state illustrate dall'avvocato Soli Sorabjee, accompagnato da K.T.S. Tulsi, ad un tribunale di tre giudici presieduto dal presidente della stessa Corte, H.L.Dattu. Quest'ultimo ha fin dall'inizio assunto un atteggiamento visibilmente in disaccordo con le richieste, formulando nei loro confronti numerose obiezioni. In un breve intervento, il magistrato che rappresentava il governo aveva manifestato la sua non contrarietà a concedere una estensione della permanenza in Italia per Latorre. L'istanza di Girone, per un rientro in famiglia per un periodo di tre mesi, anche in occasione delle vacanze natalizie, è stata poco dibattuta, mentre quasi tutto il tempo, circa 30 minuti, del dibattito concesso si è incentrato sui quattro mesi chiesti da Latorre per continuare il suo percorso terapeutico e sottoporsi l'8 gennaio ad un intervento cardiaco. Il presidente della Corte ha ascoltato la difesa ma poi, dopo aver discusso anche con i giudici a latere, ha eccepito su vari punti della richiesta, sorprendendosi fra l'altro che in essa fosse sollevato anche il problema della giurisdizione. "Allorché le indagini non si sono concluse e i capi d'accusa non sono stati presentati - ha osservato - come posso io concedere l'autorizzazione agli imputati?". Sarebbe bene, ha aggiunto, che tutti gli sforzi fossero concentrati sulla chiusura della fase istruttoria del processo". Dattu ha quindi chiesto "il rispetto del sistema legale indiano perchè, ha arguito, "se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per tutti gli imputati indiani". E poi, ha concluso, "anche le vittime hanno i loro diritti".Napolitano "contrariato" Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei marò, resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento". È quanto si afferma in un comunicato stampa del Quirinale.Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, dal canto suo, ha espresso "l'irritazione del Governo per la decisione presa oggi in India sui nostri fucilieri di Marina. Una decisione grave a cui credo che il paese debba reagire con fermezza e unità".

"È stata una doccia gelata, una decisione incomprensibile che non riesco a spiegarmi. Questa situazione va risolta e l'Italia non può fare altro che reagire". Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, durante la trasmissione 'Porta a Porta'. "Anche da un punto di vista umanitario la richiesta doveva essere accettata - ha continuato il ministro - Stiamo seguendo con il ministro degli Esteri, e con il presidente del Consiglio questa questione e faremo un punto politico domani mattina in Parlamento". "Latorre si deve curare e non vedo come possa tornare in India - ha sottolineato - lo dicono i medici e da questo non ci muoviamo".