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Malta. «Daphne assassinata per le inchieste sul gioco d'azzardo»

Federica Zoja giovedì 21 novembre 2019

Daphne Caruana Galizia, la giornalista d'inchiesta maltese uccisa nell'esplosione della sua auto il 16 ottobre 2017 (Ansa)

Yorgen Fenech, noto uomo d’affari maltese numero uno del gruppo immobiliare Tumas e direttore delle operazioni della centrale elettrica Electrogas, è stato arrestato ieri dalla polizia di La Valletta nell’ambito delle indagini sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, morta il 16 ottobre 2017 nell’esplosione della sua automobile. Le autorità non hanno ancora confermato che Fenech, che si accingeva a lasciare l’isola a bordo del suo yacht muovendo da Portomaso, a nord della capitale, sia sospettato di essere il mandante dell’assassinio della reporter. Tuttavia, l’accelerazione che la vicenda ha subito nell’ultima settimana fa pensare che la svolta sia molto vicina.

Secondo fonti attigue al dossier sulla tragica scomparsa della giornalista, citate dal quotidiano Times of Malta, il mandato di arresto per l’imprenditore è stato firmato «di gran fretta, in relazione al tentativo di fuga». Per il momento il primo ministro Joseph Muscat ha definito l’arrestato come «una persona di interesse» per le indagini, ma non ha voluto confermare che sia sospettato di essere il mandante dell’omicidio. L’ipotesi più accreditata dalla stampa maltese è che l’arresto di Fenech sia frutto delle rivelazioni di un altro arrestato eccellente – a cui è stata promessa l’immunità –: un uomo sospettato di essere l’intermediario fra esecutori materiali dell’assassinio della Galizia e menti del progetto criminale. Martedì scorso, infatti, a seguito di indiscrezioni giornalistiche, Muscat ha pubblicamente confermato che la polizia dell’isola, nel quadro di un’operazione congiunta con Interpol non collegata al caso Caruana Galizia, ha fermato un individuo dichiaratosi al corrente dei fatti e disponibile a fornire informazioni decisive.

Yoneck Fenech ha forti interessi economici anche nel gioco d’azzardo online attraverso la società 17 Black, fondo domiciliato a Dubai e collegato agli interessi di alti esponenti del gabinetto Muscat, il ministro del Turismo (ex ministro del-l’Energia), Konrad Mizzi, e il capo di gabinetto del premier, Keith Schembri. La riconducibilità di Fenech alla 17 Black è emersa solo un anno fa grazie al lavoro del “Daphne project”, indagine giornalistica permanente, nata dalle piste aperte da Caruana Galizia: nella primavera del 2017, la giornalista aveva denunciato sul suo blog – Running time – l’esistenza di tale fondo segreto, senza tuttavia individuarne il titolare. Nel febbraio di quest’anno, la 17 Black è nuovamente uscita dall’ombra, accusata in Svezia di far parte di «un vasto network criminale» internazionale. La controllata L&L Europe Ltd è stata privata della licenza di gioco per i Paesi scandinavi.

Ora le indagini potrebbero riportare alla luce le relazioni pericolose fra la maggioranza di governo (laburista) e il mondo della criminalità. «Un proprietario di una centrale energetica sospettato di pagamenti al capo di gabinetto del premier Joseph Muscat e del ministro dell’Energia è stato arrestato in relazione all’assassinio di mia madre. È il momento che Mizzi e Schembri si dimettano e siano messi sotto sorveglianza», ha scritto un figlio di Daphne Caruana Galizia, Andrew, anche lui giornalista. Un altro figlio, Matthew, ha aggiunto a proposito di Schembri: «Yorgen Fenech era sulla sua barca e ha tentato di fuggire da Malta. Il suo ruolo era consegnare mazzette al capo di gabinetto di Muscat. È ancora il suo capo di gabinetto». Sulla stessa linea le dichiarazioni di Corinne Vella, sorella della blogger: «La cosa non finisce qui. Ci saranno altre persone coinvolte, ogni singolo membro di governo deve affrontare la giustizia, tra cui anche le persone vicine al premier».

Infine, secondo associazioni che aderiscono a “Mettiamoci in gioco”, campagna contro i rischi del gioco d’azzardo, l’arresto di Fenech, «proprietario dei più importanti casinò di Malta», dimostra come «il settore dell’azzardo sia al centro di interessi illeciti e azioni delittuose gravissime».

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