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Le compagnie. «Mai meno di due persone in cabina»

Dino Frambati venerdì 27 marzo 2015
Mai meno di due persone dell’equipaggio nella cabina di pilotaggio: ieri Alitalia ha ripristinato la vecchia regola. Lo stesso hanno annunciato la Norwegian Air Shuttle, compania aerea low cost norvegese, e la britannica Easyjet. In pratica quando qualcuno uscirà dalla cabina di pilotaggio sarà obbligatorio che vi entri un’altra persona in modo da avere sempre una presenza contemporanea di due responsabili, come succede negli Stati Uniti.  «Oggi la procedura non vieta ad un pilota di restare in cabina da solo. E se accade basta che indossi tutte le cinture, quattro, e la maschera di ossigeno per evitare possa avere anche il minimo impedimento di essere nella massima efficienza. Ma dopo eventi come quello dell’Airbus di Germanwings il sistema aeronautico è in grado di auto proteggersi in pochissimo tempo, instaurando una procedura per cui, in caso di allontanamento di un pilota, si faccia entrare in cabina un assistente di volo fino al ritorno del pilota », spiega Antonio Divietri, presidente Anpac, associazione che raggruppa la maggior parte di piloti ed assistenti di volo italiani.  Secondo Divietri, dopo l’11 settembre gli aerei sono stati muniti «di una porta blindata per rendere sterile il cockpit ed evitare intrusioni». È stata inoltre predisposta «una telecamera che permette di vedere chi vuole entrare nella cabina di pilotaggio ». Per accedere dall’esterno occorre digitare un codice, conosciuto solo dai piloti e dal capo cabina; operazione che tuttavia può essere vanificata da chi è in cabina dove c’è un comando che può bloccare l’accesso anche a chi è in possesso del codice. Questo «per evitare ogni intrusione indesiderata nel caso che chi possiede il codice lo possa digitare sotto minaccia o coercizione».  Finora questo sistema si era rivelato secondo gli esperti un’ottima difesa da eccessi esterni. Ma nel caso dell’Airbus della Germanwings siamo davanti ad un fatto nuovo, anomalo, persino impensabile di pericolo proveniente dall’interno della cabina. Secondo Divietri per evitare casi simili in futuro occorrerebbe imporre la procedura per cui «quando un pilota deve alzarsi ed andare all’esterno, chiederà al capo cabina di prendere il suo posto fino al suo ritorno», in modo che in cabina di pilotaggio non resti una persona sola. Proprio la misura ora voluta da Alitalia e da Norwegian Air Shuttle Secondo Divietri, l’aereo della Germanwings – pur nella drammatica tragicità dello schianto in questione – ha confermato peraltro la sua “efficienza”, «perché cercava di risalire ogni volta che il co-pilota provava a farlo “picchiare”. Il co-pilota aveva impostato la velocità di discesa costante e per non alterarla l’aereo manteneva assetto di discesa e velocità. Da qua la discesa come uno yo-yo», con continue salite e discese.