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AFRICA. Madagascar, un italiano linciato dalla folla L'accusa: «Trafficava organi di bambini»

giovedì 3 ottobre 2013

Era di nazionalità italiana uno dei due occidentalii linciati dalla folla ieri in Madagascar insieme a un cittadino malgascio. I tre sono stati impiccati e poi bruciati sulla spiaggia sull'isola di Nosy Be da una folla che li accusava di essere coinvolti in un traffico di organi. L'altro è un cittadino francese. L'italiano si chiamava Roberto Gianfalla ed era originario di Palermo, città dalla quale era partito anni fa. Da tempo viveva in Francia. Lo ha confermato la Farnesina.La tragedia è stata scatenata dall'arresto di un uomo, avvenuto mercoledì, in relazione alla scomparsa di un bambino, il cui corpo senza vita, mutilato dei genitali e della lingua, è stato ritrovato stamani. Una folla di locali ha assaltato la stazione di polizia dove l'uomo era tenuto in custodia, accusandolo di essere stato pagato per asportare gli organi del bambino. I media locali riferiscono che la folla aveva rinvenuto organi umani in un frigorifero che si trovava in un edificio dove alloggiavano i due europei uccisi. Almeno un'altra persona sarebbe rimasta uccisa negli scontri avvenuti fuori dalla stazione di polizia.L'ambasciata francese in Madagascar ha diramato un avviso ai propri cittadini invitandoli a non recarsi sull'isola di Nosy Be, una delle più apprezzate dai turisti ed esortando tutti gli stranieri a non uscire in strada e a non recarsi sulla spiaggia.