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LA CRISI NEL MAGHREB. Libia, Gheddafi riappare in tv Vertice al Cairo con l'Onu e la Ue

sabato 9 aprile 2011
Le forze filogovernative del colonnello libo Muammar Gheddafi avanzano bombardando verso la parte occidentale di Ajdabiya provocando la ritirata dei ribelli. Lo comunica un corrispondente dell'Afp che si trova sul posto. Il fuoco dell'artiglieria ha allontanato i ribelli, che nella mattinata sono stati spinti verso la città petrolifera di Brega, sulla costa centrale, 80 km (50 miglia) a ovest. I ribelli avevano anche permesso ai giornalisti stranieri di arrivare a metà strada verso Brega in un punto in cui avevano stabilito una base dietro la linea del fronte. Era la prima volta, da mercoledì, che i ribelli consentivano ai giornalisti di andare al di là di Ajdabiya. Dozzine di auto e veicoli militari sono stati visti andare verso Ajdabiya, roccaforte ribelle di Bengasi, usando entrambe le carreggiate della strada principale. Cannoni antiaerei e lanciarazzi sono stati visti in una posizione difensiva lungo l'autostrada per coprire la ritirata.LA MEDIAZIONEUna delegazione di presidenti di Paesi africani, tra i quali il sudafricano Jacob Zuma, sarà in Libia domenica per incontrare le parti in conflitto e tentare di ottenere un cessate il fuoco. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri sudafricano. Zuma e i colleghi di Congo, Mali, Mauritania e Uganda - che formano un 'panel' di mediatori all'interno dell'Unione africana (Ua) -, si incontrano sabato in Mauritania, prima di andare domenica in Libia per colloqui con Muammar Gheddafi e con i responsabili dell'insurrezione a Bengasi."Il comitato ha avuto il benestare della Nato per entrare in Libia e per incontrare a Tripoli il Colonnello. La delegazione dell'Ua incontrerà inoltre il Cnt a Bengasi il 10 e l'11 aprile", si legge nel comunicato del ministero degli Esteri sudafricano. "Il punto chiave all'ordine del giorno sarà l'applicazione immediata di un cessate il fuoco dalle due parti e l'apertura di un dialogo politico", spiega il documento.La visita del gruppo di mediatori dell'Ua era prevista per il mese scorso, ma era stata annullata a causa della mancata autorizzazione a penetrare nella no fly zone decretata dai Paesi occidentali. La missione giunge dopo la condanna, martedì, da parte del presidente dell'Ua, Teodoro Obiang Nguema, degli interventi militari stranieri in Costa D'Avorio e in Libia e la riaffermazione che l'Africa deve risolvere i propri conflitti.La Lega Araba ha organizzato il 14 aprile a Il Cairo una conferenza internazionale sulla Libia alla quale prenderanno parte il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon, il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton e il presidente della commissione dell'Unione Africana, Jean Ping. Ne dà notizia un comunicato dell'organismo panarabo.GHEDDAFI RIAPPARE IN TVA sorpresa Muammar Gheddafi è ricomparso alla televisione di Stato, che ha mandato in onda alcune riprese in cui si vedeva il leader libico entrare in una scuola elementare di Tripoli: circondato dalle guardie del corpo, addosso il tradizionale burnus marrone, gli occhiali da sole sul volto, Gheddafi si è mescolato agli alunni, che nel frattempo scandivano in coro slogan anti-occidentali. Secondo l'emittente, la visita all'istituto è avvenuta in mattinata. L'ultimo messaggio conosciuto del colonnello risaliva a tre giorni fa, quando scrisse al presidente americano Barack Obama per chiedergli di fermare la "crociata colonialistica" della Nato contro la Libia. La sua precedente apparizione in tv era invece stata il 4 aprile, vicino alla propria residenza-bunker, mentre era intento a salutare una folla di sostenitori. GLI INSORTI VERSO BREGAI ribelli libici hanno detto di essersi spinti in avanti verso il porto petrolifero di Brega, città chiave nei combattimenti con le forze di Gheddafi. Secondo la loro versione, avrebbero fatto due prigionieri dopo gli scontri all'università della città. Il campus è fuori dell'area in cui si trovano le strutture del petrolio controllate dal governo, ma segna un progresso notevole da parte dei ribelli che lottano per respingere le truppe del regime. La città, nell'est del Paese, è passata sotto il controllo delle varie fazioni più di cinque volte dall'inizio della rivolta a febbraio. Le raffinerie del petrolio e il porto sono strategici per entrambe le parti. L'opposizione è tornata ad attaccare dopo il ritiro di giovedì, quando gli attacchi degli aerei della Nato hanno accidentalmente colpito un gruppo di ribelli armati.L'ITALIA E I RAID"L'Italia deciderà a metà della prossima settimana se partecipare ai bombardamenti. Lo farà dopo che avrò incontrato i ministri della Difesa di Francia e Gran Bretagna". Lo ha affermato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Il Governo esaminerà le richieste degli alleati poi, nella sua autonomia, farà una scelta anche se l'orientamento - spiega il Ministro - è quello di continuare ad appoggiare la missione senza un coinvolgimento diretto nei raid contro le truppe di Gheddafi". La Russa conferma i due pilastri, ovvero, "moderazione e prudenza, raccomandati dal Parlamento e la volontà di dare piena attuazione alla risoluzione Onu per proteggere i civili". Il Ministro della Difesa sottolinea che "lo scenario militare sul terreno è cambiato, la guerra sta rifluendo negli spazi cittadini e la mia idea è che quella tenuta dall'Italia finora, è stata una buona linea. Deciderà il Governo nella sua autonomia ma noi potremmo anche optare per modalità di protezione aggiuntive che contribuiscano a rendere sempre più efficace l'azione della coalizione a tutela della popolazione".