Mondo

UNIONE EUROPEA. Libertà religiosa, Bruxelles non trova l'accordo

lunedì 31 gennaio 2011
I ministri degli Esteri della Ue non sono riusciti a trovare un accordo sul testo di conclusioni sulle libertà religiose, pertanto hanno deciso di rinviare la questione. La bozza originaria non faceva riferimento nè a cristiani nè a Paesi in particolare. Il rinvio sarebbe stato chiesto da Italia e Francia."Non c'è accordo: un nuovo testo verrà discusso alla prossima riunione del consiglio esteri", hanno riferito le fonti, al termine del consiglio dei ministri della Ue. Nella bozza arrivata sul tavolo dei ministri, si condannava "fermamente l'intolleranza, la discriminazione e la violenza fondata sulla religione o le fedi", senza però menzionare alcun paese specifico e nessuna religione in particolare. Un intervento della Ue contro le persecuzioni di cui i cristiani sono vittime nel mondo era stato sollecitato dal ministro degli Esteri Franco Frattini che il 7 gennaio scorso ha inviato all'Alto rappresentante Ue per la politica estera Catherine Ashton una lettera co-firmata dai ministri degli esteri francese, Alliot-Marie, polacco Sikorski, e ungherese Martonyi per chiedere che la questione venisse iscritta all'ordine del giorno della riunione di lunedì e fossero dibattute misure concrete da mettere in atto per promuovere il rispetto della libertà di religione e di espressione. All'iniziativa ha poi aderito anche la Germania.Secondo il testo, che non è stato giudicato soddisfacente, in particolare da Italia e Francia, la Ue condannava "la violenza recente e gli atti di terrorismo contro luoghi di culto e di pellegrinaggio", sottolineando che "nessun luogo al mondo è esente dal flagello dell'intolleranza religiosa"."Oggi è stata scritta una pagina non bella". Così il ministro degli Esteri Frattini ha commentato la mancata approvazione di una risoluzione da parte del Consiglio Ue sul tema delle libertà religiose a causa dell'assenza di un esplicito riferimento ai cristiani. "Ho ritenuto che l'Europa non sarebbe stata credibile senza questa menzione", ha aggiunto, affermando che "il laicismo esasperato è dannoso per la credibilità" dell'Europa.