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Xenofobia. L'«effetto Chemnitz» travolge la Germania

Vincenzo Savignano, Berlino domenica 9 settembre 2018

Cittadina della Sassonia di 250mila abitanti. durante il regime comunista della Ddr era chiamata anche Karl-Marx-Stadt. Nella piazza centrale (foto Ansa) campeggia ancora un enorme busto del filosofo tedesco, considerato il grande ideologo del comunismo. Paradossalmente sotto quel gigantesco mezzo busto, tipico dell’iconografica del regime, per giorni hanno sfilato e hanno dato vita a violenti scontri con agenti della polizia federale molti neonazisti tedeschi, dopo che nella notte tra il 25 e il 26 agosto un trentacinquenne cubano, con cittadinanza tedesca, era stato assassinato a coltellate da due giovani immigrati stranieri: un siriano ed un iracheno. (V.S.)

«Ci sono dei parallelismi tra il Nazionalsocialismo prima della Seconda Guerra mondiale e Alternative für Deutschland». È l’inquietante analisi del presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Thomas Sternberg. Figura di spicco dei laici di Germania, Sternberg solitamente viene chiamato in causa per esprimere opinioni su temi etici, ma questa volta è intervenuto in modo deciso sulle dinamiche politiche-sociali del Paese. «Quanto sta accadendo è decisamente preoccupante – ha sottolineato in un’intervista al Neuen Osnabrücker Zeitung, citata anche dalla tv pubblica Ard –. Vorrei ricordare che nella fase finale della Repubblica di Weimar all’interno del Bundestag c’erano deputati del Partito nazionalsocialista (Nsdap) che riscuoteva solo una minima parte dei consensi. Poi sappiamo tutti cosa accadde. Oggi c’è un partito, Afd, che sta conquistando voti con campagne populiste e nazionaliste che ricordano sotto certi aspetti quelle di 80 anni fa». L’intervento del presidente del comitato centrale dei cattolici tedeschi giunge subito dopo la diffusione di alcuni sondaggi Infrates Dimap, commissionati da numerosi media tedeschi, che hanno rilevato come in gran parte della Germania orientale Afd è il primo partito con il 27% delle preferenze, la Cdu si ferma al 23%, la sinistra antagonista della Linke al 18% , l’Spd al 15%. Secondo gli analisti, i fatti di Chemnitz avrebbero convinto nuovi elettori a puntare sul nuovo partito di estrema destra tedesca. Il fatto che i media abbiano più volte confermato con video e testimonianze, che gruppi neonazisti aderiscono alle manifestazioni di Afd, sembra non apparire come un elemento di discredito per il nuovo partito soprattutto nell’opinione pubblica dei länder della Germania orientale. Choc anche per i video che circolano in rete sulla caccia agli stranieri nelle manifestazioni dell’estrema destra di fine agosto.

Ma nella cittadina della Sassonia continuano anche in questi giorni a registrarsi provocazioni xenofobe, mentre ieri i media hanno sottolineato che la not- te del 27 agosto alcuni estremisti di destra, urlando slogan nazisti hanno lanciato bottiglie e sassi contro un ristorante ebraico della città, solo l’intervento della polizia ha evitato il peggio. Sta salendo la tensione mediatica su Afd anche perché si avvicinano le elezioni per i parlamenti regionali della Baviera (14 ottobre) e dell’Assia (28 ottobre). Soprattutto nel Land bavarese si teme che il nuovo partito di destra possa conquistare numerosi voti. Gli ultimi sondaggi la danno al 15%, ma la campagna elettorale tutta incentrata su politiche anti-migratorie ed anti-islamiche potrebbe attirare i consensi di nuovi elettori. Stanno facendo discutere alcuni cartelli elettorali di Afd affissi per le strade della Baviera. In uno di questi si vedono giovani sorridenti evidentemente tedeschi e sotto la scritta «liberiamo le scuole dall’islam». Il rispetto delle tradizioni cattoliche del Land bavarese è anche un tema cavalcato dai cristiano sociali di Markus Söder. Secondo i sondaggi, dopo più di 70 anni di dominio politico assoluto, la Csu perderà la maggioranza assoluta nel parlamento regionale quindi sembra sempre più probabile un inedito governo di minoranza. Sente che si avvicinano le urne nel suo Land anche il ministro degli Interni federale, Horst Seehofer. Ha fatto discutere molto una sua battuta di alcuni giorni fa: «L’immigrazione è la madre di tutti i problemi». Una frase che è piaciuta poco agli alleati di governo sia della Cdu sia della Spd. Nessun commento da parte di Angela Merkel. Il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, ha annunciato che presto la leader cristiano-democratica andrà a Chemnitz. Secondo i media Merkel si recherà «a sorpresa » in Sassonia, ma non si rivela una data precisa per evitare forse nuove manifestazioni degli estremisti di destra.