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Donazioni via Sms. La maratona radio e tv per sostenere gli interventi Focsiv-Caritas

Luca Geronico lunedì 11 aprile 2022

Una famiglia per le vie di Raqqa. La campagna La pace va oltre sostiene anche progetti in Siria

L’atelier, nel salone del collegio Champagnat dei maristi di Aleppo, non si mai fermato, neanche durante il Covid. Finita la guerra civile, terminato l’assedio che ha raso al suolo il centro storico, compreso il quartiere cristiano dalle sette cattedrali, le macchine da cucire, le forbici e i manichini hanno ripreso vita grazie a stoffe recuperate in depositi bombardati o in sottoscala abbandonati di quella che era indubbiamente la capitale del tessile. E da qualche mese Jessica Samman ha deciso di fare il grande salto: grazie a una borsa di studio dell’Associazione Francesco Realmonte e, dopo aver frequentato un corso di formazione, ha deciso di diventare imprenditrice: giovane mamma, invece di abbandonare il suo lavoro, sarà la responsabile – nell’atelier della solidarietà – della linea bebé e della linea donna moderna.
È questa l’intuizione dietro al “Progetto Job” che grazie a un programma di formazione delle volontarie dei Maristi blu gestito dall’Associazione Francesco Realmonte (Focsiv), vuole sostenere le donne di Aleppo nell’inserimento nel mondo del lavoro. Donne con figli a carico e quasi sempre vedove o con mariti lontani. Come in ogni dopoguerra. «Ognuna di loro, come madre e responsabile della famiglia ha delle abilità nascoste. Ma alla domanda su cosa vorrebbe fare risponde: non lo so», spiega Veronica Hurtubia psicologa dell’Associazione Francesco Realmonte. Così la scelta più normale è di cercare lavoro come domestica. «Invece, facendo un percorso di consapevolezza psicologica, la donna può scoprire di essere un’abile cuoca, in grado di aprire un punto ristoro, oppure dal lavoro di cura dei figli, ha la capacità di fare la commessa o di fare il pane. Micro-progetti che nascono dal recuperare la fiducia in se stessi», conclude Veronica Hurtubia. È così che la pace va oltre la povertà e la miseria prodotta dalla guerra.
E questo uno dei 21 progetti che verranno sostenuti dalla maratona televisiva e radiofonica – dalle 7.30 fino alle 20 – che andrà in onda su Tv2000 e Radio InBlu2000 promossa da Caritas Italiana e Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario) per dimostrare, mentre nelle nostre case entra l’orrore quotidiano della guerra in Ucraina, che la pace può andare oltre la distruzione e il dolore della guerra. La maratona è infatti l’avvio della nuova Campagna, promossa da Caritas Italiana insieme a Focsiv «La pace va oltre. Sostieni la speranza» che durerà fino al 31 dicembre. L’obiettivo della campagna, spiegano i promotori, è di far crescere fra le due sponde del Mediterraneo una «cultura della cura» e relazioni di solidarietà accompagnando la «ricostruzione di asili, scuole, centri di salute, ma soprattutto nella realizzazione di progetti di rigenerazione del tessuto sociale». Lo strumento sono 21 micro-progetti dedicati a giovani e donne che vivono in contesti di crisi per creare un concreto motivo di speranza nel futuro grazie al lavoro dei cooperanti di Caritas Italiana, Focsiv e di alcune Ong socie della federazione. Un progetto della cooperazione internazionale di ispirazione cristiana che vuole realizzare nel bacino del Mar Mediterraneo, quei «percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite» grazie al lavoro di «artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro» come indicato dalla "Fratelli Tutti".
«Giovani, futuro, speranza e pace. Sono parole preziose – afferma Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 e Radio InBlu2000, – un tesoro da custodire con cura e da gestire con impegno costante». Questo in modo particolare oggi che «siamo tornati purtroppo in un tempo di guerra, di morte e di distruzione. Per questo – conclude il direttore di Tv2000 – oggi più di ieri, dobbiamo accendere i riflettori su quanti continuano a costruire percorsi di pace e lavorano per un futuro senza ingiustizie, paura, povertà, emarginazioni».
Una attenzione consolidata nei media Cei e che, grazie all’impegno di Tv2000, Radio InBlu2000 e Avvenire, nel biennio 2020 - 2022 ha consentito alla campagna «Dacci oggi il nostro pane quotidiano» – avviata in piena pandemia per sostenere le povertà acuite dall’emergenza sanitaria – di raccogliere 488.515 euro a favore di 64 progetti in 45 diversi Paesi nel mondo.