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I NUOVI SCENARI. La famiglia di Benladen ora fa meno paura

Camille Eid giovedì 5 maggio 2011
Con cinque matrimoni e una ventina di fi­gli, il capo di al-Qaeda lascia un numero considerevole di vedove e orfani. Nessu­no sa dire con certezza quanti di loro siano so­pravvissuti ai bombardamenti americani di fine 2001 in Afghanistan. Qualcuno, sicuramente, a­vrà comunque tirato un respiro di sollievo alla notizia della morte del padre, esasperato da an­ni di vita vagabonda e porte sbattute in faccia a causa del cognome che porta. La prima delle sue cinque moglie era la cugina si­riana Najwa Ghanem, sposata nel 1974 quando lui era appena diciassettenne e lei quindicenne. Da questo matrimonio Osama ha avuto ben un­dici figli, sette maschi e quattro femmine. I primi nove sono tutti nati in Arabia Saudita, mentre la decima in Afghanistan e l’ultima in Siria. Najwa è rimasta in Afghanistan fino a pochissimi gior­ni prima dell’11 settembre, quando è rientrata nel suo Paese natale, precisamente nella città co­stiera di Latakia, dove vive ancora con il secon­dogenito Abdul-Rahman e le ultime due figlie. Uno dei tanti figli di questo primo matrimonio è Omar, che si è reso famoso per aver avuto una sto­ria d’amore con una donna britannica, Jane Fe­lix- Browne, conosciuta durante un tour in Egit­to. Omar è anche l’unico ad essersi ribellato ai progetti jihadisti di suo padre, cercando di im­pegnarsi a favore del dialogo tra culture e reli­gioni. Un altro figlio di Najwa, Saad, sarebbe sta­to detenuto in Iran per alcuni anni. Osama gli a­veva negato il permesso di seguire la madre con la sposa sudanese. Qualcuno afferma tuttavia che sia rimasto ucciso da un missile americano lan­ciato nel Pakistan. La seconda moglie è Khadigia Sharif, una donna istruita che faceva prima l’insegnante, e che van­ta una discendenza dal profeta dell’islam. Al mo­mento del matrimonio, nel 1983, Osama aveva 26 anni, lei 35. Khadigia ha dato a Osama due figli, entrambi nati a Jeddah, e una figlia, nata a Khar­toum. Ed è dal Sudan, dove viveva con il marito, che Khadigia rientra in Arabia Saudita, dove vive ancora. Il suo primogenito, Alì, sconta attual­mente una condanna a quindici anni di carcere per detenzione illegale di armi. Nel 1985 Osama convola a nuove nozze con Khai­riyah Sabar, che faceva l’insegnante di sordomu­ti. Pare che il suo terzo matrimonio sia stato com­binato da Najwa, la prima moglie. Da lei Osama ha avuto un unico figlio, Ham­za, forse il prediletto. Hamza e­ra, infatti, il più stretto confi­dente di suo padre tanto da es­sere ritenuto suo presunto suc­cessore alla guida di al-Qaeda. Era apparso in un video di pro­paganda già nel 2001 (ma regi­strato qualche anno prima), quando aveva solo otto anni. Quindi era ricomparso in un altro fil­mato diffuso dai siti estremisti in occasione del terzo anniversario degli attentati a Londra. Ham­za è sospettato di complicità nell’omicidio della leader pachistana Benazir Bhutto; la stessa Bhut­to ha scritto nell’autobiografia apparsa postuma che questo figlio di Osama stava complottando per assassinarla. Da un quarto matrimonio, celebrato nel 1987 con Siham Sabar, Osama ha avuto quattro figli. Kha­lid, l’unico maschio, sarebbe il figlio ucciso in­sieme a lui nell’attacco che ha messo fine, il 2 maggio, alla carriera terroristica dello sceicco. Un ultimo matrimonio di Osama è quello con­tratto alla fine del 2000 o all’inizio del 2001 con la yemenita Amal al-Sadah. È proprio Amal la mo­glie di Benladen ferita nello scontro a fuoco di tre giorni fa nella residenza di Abbottabad.