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IL DRAMMA AI CARAIBI. Haiti: «Servono tende e cibo» Italia-Usa: incidente chiuso

martedì 26 gennaio 2010
Servono al più presto 200mila tende per ospitare il milione di persone sfollate dal terremoto che ha colpito Haiti il 12 gennaio scorso. Per ora solo una frazione delle tende richieste sono nel Paese o in arrivo, affermano le Nazioni Unite nell'ultimo rapporto sulla situazione nell'isola. Il bisogno di tende è particolarmente urgente in vista dell'arrivo dela stagione delle piogge, che ha inizio in aprile.Sono inoltre ancora necessari decine di milioni di pasti pronti al consumo e migliaia di persone che hanno dovuto subire amputazioni hanno bisogno di seguire terapie, precisa la nota dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha).Il governo - riferisce l'Onu - ha fatto sapere che i movimenti di popolazione verso le zone rurali a nord e ovest di Port-au-Prince sono rallentati. I soccorso sanitari si spostano gradualmente dalle emergenze chirurgiche alle cure di base, mentre continua la distribuzione dell'assistenza a Port-au-Prince e nelle altre zone colpite, quali Jacmel, Carrefour, Leogane e Petit Goave.Incidente diplomatico chiuso. Nuova puntata dell'incidente diplomatico tra Italia e Usa in seguito alle critiche del capo della Protezione civile Bertolaso alla gestione dei soccorsi ad Haiti dopo il sisma. Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha detto oggi di essere rimasta "profondamente ferita" dalle critiche fatte alle operazioni di soccorso statunitensi ad Haiti. Il premier tenta di ricucire. Intanto il premier italiano Silvio Berlusconi invita ad evitare dichiarazioni che possono provocare polemiche. Implicito il riferimento alle frasi sulla inadeguatezza dei  soccorsi sopronunciate da Bertolaso duratnte la sua missione ad Haiti. "La posizione del governo - precisa il Cavaliere - è quella espressa da Frattini". Sul sisma ad Haiti "la risposta è stata rapida, ma senza il generoso e significativo intervento degli Stati Uniti sarebbe stato tutto assai più difficile. In situazioni critiche come questa, è purtroppo inevitabile che sorgano serie difficoltà nell'assicurare un efficace coordinamento degli aiuti. Resto tuttavia convinto che in questi casi sarebbe opportuno evitare dichiarazioni che possano involontariamente innescare polemiche, partendo dall'assunto che tutti sono impegnati in buona fede ad aiutare la popolazione di Haiti": lo afferma il premier Silvio Berlusconi in una dichiarazione.Portavoce Onu: tutto è stato chiarito. Non c'è nessun problema tra l'Italia e l'Onu sugli aiuti ad Haiti perchè il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiarito tutto. Lo ha detto il portavoce del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, Martin Nesirky.Le critiche e il botta e risposta di ieri. Bertolaso, intervistato dalla trasmissione di Raitre In mezz'ora, aveva definito la situazione ad Haiti "patetica", spiegando che gli Usa "confondono la gestione dell'emergenza con un intervento militare". Le critiche mosse dal capo della protezione civile "non rispecchiano la posizione del governo", aveva poi puntualizzato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Il titolare della Farnesina prendeva le distanze dal sottosegretario: "Criticare gli sforzi altrui non è la posizione del nostro governo" e "quelle fatte da Bertolaso sono valutazioni logiche, tecniche, non politiche". Frattini riconosceva che manca "un livello adeguato di coordinamento" ma questo "non significa che l'Italia abbia alcuna intenzione di criticare gli sforzi degli Stati Uniti, che la Farnesina ha già definito imponenti".Alle critiche di Bertolaso aveva risposto già ieri il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. Troppo facile fare il "processo del lunedi", aveva commentato: "Mi sembrano polemiche simili a quelle che si fanno il lunedì mattina dopo le partite" della domenica". La Clinton aveva ribadito che "c'è un grande impegno internazionale per portare aiuti ad Haiti. E non è possibile farlo senza il sostegno dei militari". "Anche il ministro Frattini ha ricordato che l'Italia, insieme ad altri Paesi, sta inviando una nave per ulteriori soccorsi", aveva concluso.