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Coronavirus. Israele: «Vaccino Pfizer del 30% meno efficace contro la variante Delta»

Silvia Guzzetti martedì 6 luglio 2021

L'efficacia del vaccino Pfizer contro il coronavirus è diminuita del trenta per cento a causa della diffusione della variante Delta anche se le due iniezioni proteggono comunque dall'ospedalizzazione e dalle infezioni più gravi. A sostenerlo è il ministero della salute israeliano secondo il quale il vaccino messo a punto dalla Pfizer-BioNTech contro il Covid-19 è ora efficace al 64 per cento. A maggio, quando la variante diagnosticata per la prima volta in India era meno diffusa, l'efficacia del vaccino di ideazione tedesca era del 94,3 per cento.

I risultati arrivano da un Paese dove la vaccinazione di massa è avvenuta in maniera esclusiva col Pfizer. Alla contagiosissima variante Delta, che raggiunge un numero doppio di casi rispetto al ceppo originario del virus, sono stati attribuiti il 90% dei nuovi contagi in Israele nelle ultime due settimane. Nelle ultime ventiquattr'ore i nuovi casi di coronavirus sono stati più di 500 mentre sono 35 i casi di malati in modo grave su una popolazione di 9,3 milioni. I contagiati in modo serio erano 21 il 19 giugno. Si tratta del dato più alto da marzo come sottolinea il sito di Ynet, una delle più importanti agenzie di informazioni israeliane, secondo la quale i medici temono si possano raggiungere i mille casi entro la prossima settimana. Il 50% dei nuovi contagi riguarda studenti delle scuole mentre circa 50000 persone sono in quarantena. In ospedale ci sono inoltre 33 persone ricoverate in gravi condizioni.

Israele ha avuto una delle campagne di vaccinazioni più efficaci del mondo con circa il 57% della popolazione vaccinata con le due iniezioni e ha cominciato a rimuovere le restrizioni a giugno ma, sempre secondo Ynet, molti nuovi contagi sono tra chi è già stato vaccinato.