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Violenza. L'Isis decapita tre donne curde

martedì 30 settembre 2014
​​Orrore senza fine. Non si ferma la scia di sangue che ogni giorno I'sis lascia dietro di sé. Gli jihadisti sunniti hanno decapitato 4 combattenti curdi, di cui tre erano donne, catturati durante gli scontri nella zona dell'enclave siriana di Kobane. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che le teste dei miliziani sono state esposte nella città di Jarablis. Gli jihadisti, ha aggiunto l'Ong basata a Londra, continuano ad avanzare da est e ora c'è solo una valle tra loro e Kobane. Dall'avvio dell'offensiva il 16 settembre scorso, l'Isis ha preso il controllo di non meno di 70 villaggi, costringendo 200mila civili curdi alla fuga. Sono stati invece liberati più di 70 studenti curdi che erano stati rapiti nei dintorni di Aleppo il 29 maggio scorso.  Intanto le forze aeree britanniche hanno effettuato i primi raid aerei contro gli jihadisti dell'Isis nel nord dell'Iraq. Lo ha comunicato il ministro della Difesa, Michael Fallon, annunciando che i tornado hanno distrutto un deposito di armi pesanti e un veicolo armato di mitragliatrici. Proprio dall'Inghilterra arriva un nuovo allarme sull'Isis che rappresenterebbe una minaccia nucleare. A sostenerlo è stata il ministro dell'Interno britannico, Theresa May, parlando dal palco del congresso dei conservatori in corso a Birmingham. "L'Isis potrebbe presto entrare in possesso di armi chimiche, biologiche o persino nucleari", ha detto May, aggiungendo che questo "è il primo vero e proprio Stato terrorista al mondo". I toni allarmistici di May sono stati subito appoggiati dagli interventi di altri delegati che, insieme al ministro, hanno ripetuto che "l'Isis è una seria minaccia che dobbiamo fermare", anche perché, come ha ribadito il titolare degli Interni, "stanno operando a poche ore di volo dal nostro Paese".