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IRAN. Sakineh in tv: «Sono una peccatrice»

martedì 16 novembre 2010
Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna già condannata alla lapidazione per adulterio in Iran con sentenza ora sospesa, suo figlio e il suo avvocato, arrestati il mese scorso, sono stati mostrati in un programma della televisione iraniana in cui hanno fatto alcune "confessioni". «Sono una peccatrice», ha detto una donna con il volto reso irroconoscibile, presentata come la stessa Sakineh. Il figlio, Sajjad Ghaderzadeh, ha ammesso di avere detto «menzogne» alla stampa straniera quando ha affermato che sua madre era stata torturata in carcere, e ha aggiunto di averlo fatto su consiglio dell'avvocato Javid Hutan-Kian. Quest'ultimo ha anch'egli "confessato" questa circostanza.Anche due cittadini tedeschi, arrestati in ottobre in Iran mentre intervistavano il figlio e l'avvocato di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, sono stati fatti apparire alla televisione di Stato iraniana in un programma in cui hanno "confessato" di avere commesso un errore perché ingannati da una organizzazione contro la pena capitale con sede in Germania. Entrambi sono accusati di spionaggio. Lo ha detto, citato dall'agenzia Fars, Malek Ajdar Sharifi, capo dell'apparato giudiziario della provincia dell'Azerbaigian dell'Est, dove i due sono stati arrestati.I volti dei due, che secondo la stampa tedesca sono giornalisti, una notizia però non confermata né dall'Iran né dalla Germania, sono stati mostrati sullo schermo, ma non sono stati resi noti i loro nomi. Uno di loro ha affermato che a organizzare il loro viaggio in Iran è stata Mina Ahadi, una dissidente iraniana a capo del Comitato internazionale contro la lapidazione, con sede in Germania, per guadagnare "notorietà".