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Le proteste. In Iran 154 morti, 9 sono minori. Arrestate "squadre di rivoltosi" armati

Redazione Internet mercoledì 5 ottobre 2022

Donne protestano contro un uomo in piedi su un palco a Shiraz, il 4 ottobre

Le autorità iraniane hanno convocato l'ambasciatore britannico a Teheran in relazione a quelli che sono stati definiti "commenti interventisti" da parte del ministero degli Esteri di Londra sulle proteste in corso in Iran. "La Gran Bretagna, con commenti unilaterali, ha mostrato di avere un ruolo negli scenari belligeranti di terroristi che agiscono contro la Repubblica islamica", ha detto il direttore del Dipartimento per l'Europa occidentale del ministero degli Esteri di Teheran.

Sempre in relazione alle proteste, l'intelligence dei Guardiani della rivoluzione rende noto che nella provincia nord-orientale del Golestan sono stati arrestati membri di "quattro squadre di rivoltosi" armati di molotov, coltelli e bastoni. Gli arrestati (non viene detto il numero) erano "coinvolti in attività sui social media per istigare il popolo a prendere parte alle rivolte sociali", hanno fatto sapere i pasdaran chiedendo alla popolazione di fornire alle forze dell'ordine informazioni per identificare altri manifestanti.

Da quasi tre settimane continuano in Iran le proteste in nome di Mahsa Amini, la 22enne curda morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto. Ieri studentesse delle scuole superiori hanno dimostrato per le strade in varie città togliendosi il velo mentre, dalla scorsa settimana, studenti di molte università si sono uniti alle dimostrazioni. Dal Paese arrivano con difficoltà notizie e immagini anche perché le autorità hanno limitato l'uso di Internet.

L'Iran accusa gli Usa e Israele di essere dietro le dimostrazioni mentre la reazione della polizia viene definita "repressione" dalle associazioni per i diritti umani ed è stata criticata da molti governi occidentali. Secondo la ong norvegese Iran Human Rights sono 154 i manifestanti che hanno perso la vita, gli arrestati sarebbero migliaia.

Tra loro anche l'italiana Alessia Piperno e altri 8 stranieri provenienti da Germania, Svezia, Polonia, Francia, Olanda e altri Paesi. Ieri sera, riferisce l'agenzia Irna, sono stati rilasciati almeno 620 manifestanti detenuti "che non hanno avuto un ruolo nei sabotaggi" e negli attacchi alle forze dell'ordine.

Uccisa a 17 anni, le forze di sicurezza "rubano" il corpo

Tra le vittime, c'è la 17enne Nika Shakarami. La famiglia non aveva sue notizie dal 20 settembre, quando aveva partecipato alle proteste a Teheran, e ha ritrovato il cadavere dieci giorni dopo. Nel suo ultimo messaggio a un'amica, la ragazzina aveva detto di essere inseguita dalle forze di sicurezza, ha raccontato sua zia Atash a Bbc Persian. Il corpo è stato ritrovato in un obitorio di un centro di detenzione della capitale. "Quando siamo andati a identificarla, ci hanno permesso di vedere solo il viso per alcuni secondi", ha detto la zia. La magistratura iraniana ha aperto un'indagine e secondo l'agenzia Tasnim 8 persone sono state arrestate in relazione a questa morte.

La famiglia di Nika ha trasferito la salma nella città natale del padre, Khorramabad, domenica, giorno in cui Nika avrebbe compiuto 17 anni. A quel punto le forze di sicurezza hanno dissuaso i familiari dall'organizzare una cerimonia funebre e, nonostante le rassicurazioni, hanno "rubato" il corpo per seppellirlo in un altro villaggio, Veysian, distante 40 chilometri. E hanno arrestato la zia, minacciando di ucciderla se il resto della famiglia avesse partecipato alle proteste. Centinaia di manifestanti si sono radunati comunque nel cimitero di Khorramabad cantando slogan contro il governo.

I video delle proteste

La Bbc ha pubblicato sul suo sito un nuovo video dove si mostrano delle giovani studentesse mentre provocano un miliziano della temuta forza paramilitare iraniana Basij che si stava esibendo in un comizio di strada. Le giovani donne agitano in aria il velo e
gli gridano: "vattene via, Basiji". Il video - secondo la Bbc -, potrebbe essere stato girato ieri a Shiraz. Le milizie Basij hanno aiutato la sicurezza a reprimere le proteste scatenate dalla morte di Amini.

In altri filmati diffusi sui social media si vede un uomo che grida "morte al dittatore", mentre in un altro gruppo di ragazze cammina in mezzo al traffico nella città nord-occidentale di Sanandaj e una donna anziana che applaude mentre le studentesse senza velo cantano "libertà, libertà, libertà".

Arrestati anche 35 giornalisti​

Sono 35 i giornalisti che sono stati arrestati durante le proteste in Iran per Mahsa Amini, la 22enne curda morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale perché non portava il velo in modo corretto. Lo rende noto l'associazione non governativa per la libertà di stampa Committee to protect journalists (Cpj) in un rapporto, sul proprio sito, dove ogni giorno vengono pubblicati i nomi dei reporter detenuti. Tutti i giornalisti sono iraniani.

Solidarietà da attrici francesi: in un video si tagliano una ciocca di capelli

Solidarietà alle donne iraniane arriva da tutto il mondo. In un video diffuso stamani, attrici e cantanti francesi si tagliano i capelli sulle note della versione in farsi di Bella Ciao: questo l'omaggio di celebrità quali Juliette Binoche, Marion Cotillard e Isabelle Huppert alla lotta per i diritti.

"For freedom" dice nel video la Binoche tagliandosi una ciocca di capelli di fronte all'obiettivo. Seguono decine di altre attrici che vogliono unirsi alla lotta delle donne iraniane mobilitandosi per la morte di Mahsa Amini e la repressione. Ci sono fra le altre Muriel Robin, Jane Birkin e Charlotte Gainsbourg, Berenice Bejo e Julie Gayet.

Parigi ricorda Mahsa Amini​

Il comune di Parigi guidato dalla sindaca, Anne Hidalgo, "esprime la propria solidarietà alle iraniane e agli iraniani in lotta per difendere le loro libertà". Domani, nel corso di una celebrazione all'Hotel de Ville, la sindaca Hidalgo, renderà omaggio a Mahsa Amini e a tutte le donne e gli uomini che si battono per i loro dirittiin Iran. All'evento parteciperanno i membri della giunta parigina nonché associazioni internazionali come Amnesty International, Fidh e Reporters sans frontières insieme ad esponenti della comunità iraniana a Parigi. Per l'occasione, verrà svelato un ritratto in omaggio a Masha Amini e due pannelli in sostegno alla lotta del popolo iraniano.