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Nord Irlanda. La New Ira ammette: «Abbiamo ucciso noi la reporter». Nuovo arresto

Redazione Esteri martedì 23 aprile 2019

Il gruppo repubblicano New Ira ha ammesso le proprie responsabilità nell'uccisione della giornalista nord irlandese Lyra McKee durante gli scontri a Derry e lo ha fatto con una dichiarazione al "The Irish News". La New Ira "porge le più sincere scuse al partner, alla famiglia e agli amici di Lyra McKee per la sua morte", si legge nella nota pubblicata dal giornale che spiega come il gruppo abbia usato un codice di riconoscimento a conferma dell'autenticità della rivendicazione.
McKee, 29 anni, è stata colpita alla testa nella notte fra giovedì e venerdì durante gli scontri fra repubblicani e polizia nel quartiere di Creggan. Mentre ammette la propria responsabilità, la New Ira tenta di giustificare le sue azioni sostenendo che è stata uccisa durante un attacco a "forze nemiche" e ha accusato la polizia di provocare la rivolta che ha preceduto la sua morte.
"Nel corso dell'attacco al nemico, Lyra McKee è stata tragicamente uccisa mentre era in piedi accanto alle forze nemiche", si legge nella dichiarazione. "Giovedì sera, a seguito di un'incursione a Creggan da parte di forze britanniche pesantemente armate che hanno provocato disordini, l'Ira ha schierato i nostri volontari", ha affermato la nuova dichiarazione dell'Ira, secondo The Irish News.
Sull'onda dell'uccisione di McKee, i sei principali partiti politici dell'Irlanda del Nord - tra cui i rivali unionisti e repubblicani che non sono stati in grado di formare un governo decentrato per più di due anni - hanno rilasciato una dichiarazione congiunta rara. "È stato un atto inutile e inutile distruggere i progressi compiuti negli ultimi 20 anni, che ha il sostegno incontrastato della gente di tutto il mondo", si legge.

Intanto i due giovani, arrestati a poche ore dall'omicidio della reporter sono stati scarcerati, mentre questa mattina è finita in manette una 57enne che sarebbe fortemente legata all'omicidio della giovane giornalista.