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LIBERTÀ RELIGIOSA. India, chiesa cattolica data alle fiamme

sabato 27 agosto 2011
Nuovo episodio di violenza anticristiana in India: due giorni fa, ma la notizia è stata diffusa solo sabato, la chiesa Mother Mary, di rito cattolico-malankarese, a Secundrabad, nello Stato indiano dell'Andra Pradesh, è stata data alle fiamme. Lo riferisce la Radio Vaticana. L'altare, la croce, le Bibbie, i paramenti sacri e perfino i libri dei canti e il sistema di diffusione audio: tutto distrutto. Nulla è stato risparmiato dalla furia del fuoco appiccato da ignoti alla Mother Mary, già finita quattro anni fa nel mirino degli estremisti indù del Bajrang Dal.Nella stessa località un'altra chiesa è stata dissacrata poco tempo fa, in occasione della solennità dell'Assunta.La situazione dei luoghi di culto cristiani non è migliore in altri Stati della Confederazione indiana: nel Karnataka, ad esempio, guidato dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata, prosegue la stretta delle autorità che obbligano tutte le denominazioni pentecostali di Chikmagalur e i centri di preghiera cristiani di Mangalore a registrarsi presso gli uffici di polizia e a presentare rapporti dettagliati sulle proprie attività, in palese contrasto con le norme di una nazione laica, come ha rilevato più volte il Global Council of Indian Christians. Con il pretesto di fornire protezione, infine, le forze dell'ordine avevano invitato già mesi fa i 75 pastori della zona, esclusi i sacerdoti cattolici, a specificare il numero dei missionari e il totale degli aiuti economici ricevuti: una direttiva poi lasciata cadere in seguito alle proteste dei fedeli.