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Caso Khashoggi. Tour diplomatico del principe saudita MbS: adesso vuole «ripulirsi»

Camille Eid sabato 24 novembre 2018

L'erede al trono saudita Mohammed bin Salman (Mbs)

Un tour per cercare di ricucire la legittimità danneggiata. L’erede al trono dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha iniziato giovedì un giro che lo porterà, secondo un comunicato della corte saudita, in sei Paesi arabi e ciò dietro «istruzione » di suo padre, re Salman, «interessato a rafforzare le relazioni del regno a livello sia regionale sia internazionale » nonché a proseguire «la cooperazione con i Paesi fratelli in tutti i campi». Il tour – il primo dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi al consolato saudita di Istanbul, ma soprattutto dopo l’“assoluzione” del principe da parte del presidente americano – è iniziato negli Emirati Arabi Uniti, principale alleato di Riad nella guerra nello Yemen, e comprenderà successivamente il Bahrein, l’Egitto, la Tunisia, l’Algeria e la Mauritania. Il principe è stato accolto in pompa magna ad Abu Dhabi dall’erede al trono Mohammed bin Zayed, che si era recato in visita ufficiale, due settimane fa, a Riad preferendo tuttavia incontrare MbS lontano dai riflettori della stampa. Sul tour di riabilitazione pesa comunque l’ombra del ruolo di MbS nell’assassinio del giornalista. A Tunisi, dove il principe è atteso martedì prossimo, un gruppo di 50 avvocati si è appellato alla magistratura locale per impedire che il principe possa mettere piede nel Paese nordafricano. La Tunisia ha condannato nelle scorse settimane l’omicidio di Khashoggi, avvertendo tuttavia che il caso non dovrebbe essere “politicizzato” con l’obiettivo di minare la stabilità e la sicurezza del regno saudita.

Ma è al vertice del G20, che si aprirà il 30 novembre a Buenos Aires in Argentina, che sono puntati gli occhi. Il Guardian britannico ha scritto che farsi fotografare con MbS rappresenta un «incubo politico per la maggior parte dei leader» presenti al vertice. Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che incontrerà il principe saudita a margine dei lavori. Incertezza, invece, sull’incontro con il presidente turco. Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, ha detto che Recep Tayyip Erdogan incontrerà il principe saudita se quest’ultimo lo chiederà. Cavusoglu è tornato a chiedere un’indagine internazionale sul delitto Khashoggi criticando l’atteggiamento di Donald Trump verso Riad sul caso. «Non tutto è denaro», ha detto in un’intervista alla Cnn turca. «Questo è un omicidio, e l’occhio del denaro è cieco». Sarah Leah Whitson, capo della divisione mediorientale di Human Rights Watch, spera invece «che ci siano persone coraggiose nel pianeta per consigliare a MbS che non è nel suo interesse andare al G20».

In teoria, MbS rischia di trovarsi di fronte alla giurisdizione che consente ai pubblici ministeri di qualsiasi Paese di chiedere l’arresto di individui sospettati di gravi crimini, indipendentemente dal luogo i cui sono stati commessi. Gruppi di diritti umani a Buenos Aires hanno detto che non ci sono piani per cercare l’arresto di MbS. Ma gli avvocati potrebbero accusarlo in un tribunale europeo, e poi cercare il suo arresto attraverso l’Interpol a Buenos Aires. «C’è un serio rischio di presentare querele contro di lui – ha detto Whitson –. E non essere un capo di Stato significa che non potrà beneficiare dell’immunità».