Mondo

Il dramma. Haiti alza le barricate per salvare per la dottoressa rapita

Lucia Capuzzi giovedì 20 gennaio 2022

Esplosa per il secondo giorno consecutivo la rabbia dell'isola per l'escalation di sequestri

"Basta violenza" e "Liberate Daymara". La rabbia degli haitiani per l'escalation di sequestri è esplosa per il secondo giorno consecutivo in una mobilitazione che ha bloccato parte della capitale Port-au-Prince e la strada verso Petit-Goâve. Ad innescare la protesta è stato il rapimento, una settimana fa, della dottoressa cubana Daymara Helen Pérez Alabedra, catturata mentre si recava in auto a Martissant, baraccopoli tra le più violente della capitale. Per il rilascio dell'operatrice sanitaria, la banda ha chiesto un riscatto di 100mila dollari. Di fronte a questa nuova emergenza, Cuba ha deciso di riportare a casa 78 tra medici e infermieri impegnati nell'isola. Haiti ormai vive, da oltre un anno, nel silenzio del mondo, una situazione di caos anarchico. A dettare legge, sono le gang che tengono in ostaggio le baraccopoli e si finanziano con i sequestri. Tutti sono a rischio, inclusi i poveri, catturati per portar via loro del cibo o un pezzo dello scarno arredamento. Di recente, però, le gang si stanno concentrando sugli stranieri, per i quali sperano di incassare cifre alte con cui comprare armi. Non solo. Molti analisti parlano di un intento di salto di qualità da parte delle bande per trasformarsi in veri e propri movimenti politici o insurrezionali e conquistare ufficialmente il potere.