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Atene e Ue. Torna il fuoco greco, l'Europa ha paura

lunedì 29 dicembre 2014
Fallisce al terzo e ultimo turno l'elezione del presidente greco e il premier Antonis Samaras propone elezioni politiche anticipate per il 25 gennaio. La prospettiva di una vittoria della sinistra radicale di Alexis Tsipras, con la possibilità a breve o medio termine di una "Grexit", cioè dell'uscita di Atene dall'euro nonostante il leader di Syriza non lo chieda più, torna a scombussolare i mercati e a far tremare le Borse europee: a metà giornata Atene perdeva oltre l'11% e Milano oltre il 2%. Poi Atene ha chiuso a -3,91%, con l'Indice Generale a 819,81 punti. Milano ha chiuso a -1,1. La campagna elettorale è iniziata immediatamente, con un primo botta e risposta tra il premier Samaras e Tsipras, senza dubbio i due principali protagonisti della politica greca in queste settimane. "Non abbiamo dubbi, vinceremo", ha detto Samaras che gli ultimi sondaggi danno in ripresa, definendo lo scrutinio di fine gennaio "l'elezione più cruciale di questi ultimi decenni", convinto che "il popolo greco non ci lascerà tornare alla crisi, non lascerà i sacrifici perdersi nel nulla". Samaras ha garantito che sotto la sua guida la Grecia resterà nell'Ue e nell'euro. Tsipras ha risposto parlando di "giornata storica per la Grecia, con una maggioranza di greci determinati a porre un termine alle politiche di austerità", imposte dalla troika composta da Fmi, Commissione Ue e Bce. "Con l'aiuto del popolo greco - ha aggiunto - le politiche di austerità del Memorandum, diventeranno storia. Il futuro è già iniziato".Si avvicina quindi in Grecia il momento della verità dopo che anche la terza ed ultima votazione per il rinnovo della carica del presidente della Repubblica si è chiusa con una fumata nera. Il candidato governativo Stavros Dimas, 73 anni, membro di Nea Dimokratia del premier Samaras ed ex commissario europeo, ha ottenuto solo 168 preferenze sulle 180 necessarie per farcela. I "presente" (equivalenti a "no") sono stati 132. Hanno votato contro, oltre a Syriza, anche i deputati neonazisti di Alba Dorata, come ha fatto polemicamente notare lo stesso Samaras.