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La crisi di Atene. Tsipras: la Grecia resta nell'euro

lunedì 2 febbraio 2015
​ ​«La Grecia è nell’euro e resterà nell’euro». Non ha dubbi il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, al termine di una bilaterale con l’omologo greco Yanis Varoufakis: è solo il primo degli incontri che il neo ministro greco terrà nel corso di tutta la prossima settimana. Una sorta di tour dopo le elezioni alla ricerca di rassicurazioni, ma anche di accordi e programmi comuni con gli altri paesi europei. Il nuovo governo greco vuole «riformare la Grecia, con impegno», nell’ambito di un cambiamento che interrompa il circolo vizioso legato all'austerity, all'aumento del debito e alla deflazione, ha anticipato Varoufakis. Incassando già il primo appoggio dalla Francia. Segnali di incoraggiamento anche dagli Stati Uniti con il presidente Obama in persona che sottolinea come non si possa continuare "a spremere Paesi che sono nel pieno di una recessione". Nei prossimi giorni Varoufakis andrà a Berlino, per incontrare il suo omologo Wolfgang Schaueble e a Francoforte da Mario Draghi, presidente della Bce. Martedì sarà pure in Italia, a Roma, per incontrare il ministro Pier Carlo Padoan. E ha già anticipato di aver avviato buoni colloqui con il Fondo Monetario Internazionale. Secondo Varoufakis, la crisi greca è stata causata anche dai troppi soldi (240 miliardi di euro) che Bce, Ue e Fmi ha dato ad Atene per scongiurare il default tra il 2010 ed il 2012 ma che oggi rappresentano un buco nero di debito insostenibile. Il modo migliore per aiutare la Grecia è trovare un accordo che faccia ripartire da zero l’intera situazione. Questo si può fare solo legando il pagamento dei debiti di Atene alla crescita del Paese. La Grecia quindi non vuole un’altra tranche di prestiti. In ogni caso, secondo le previsioni di Varoufakis, se ad Atene sarà dato tempo fino a fine mese per preparare le proposte, a «fine maggio» la Grecia sarà riuscita a definire un piano per il rientro del debito. E se ancora c’è qualcuno che teme che con Tsipras la Grecia possa sfilarsi via dall’Europa, Varoufakis sparge rassicurazioni a destra e a manca: «Il nostro obiettivo è la prosperità del cittadino europeo medio», ha assicurato. E ancora: «Gli interessi della Grecia, della Francia, vanno in secondo piano rispetto agli interessi dell’Europa». Sino a spingersi ad esaltare la Germania della cancelliera Merkel: «è cara al cuore della Grecia».