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Primarie. Gli islamici in campo contro Trump

sabato 26 marzo 2016
New York. Appuntamento elettorale solo per i democratici in questo fine settimana di Pasqua. Oggi al voto si recano gli elettori del partito dell’asinello in tre Stati: Alaska, Hawaii e Washington. In tutti e tre i casi si tratta di caucus, assemblee elettorali, e non di voto a scrutinio segreto. E il premio più ambito è lo Stato di Washington, nel Nordovest degli Stati Uniti, che mette in palio 118 delegati. Qui i sondaggi vedono in testa Bernie Sanders su Hillary Clinton. Un’altra inchiesta sugli orientamenti dei votanti calcola inoltre che il senatore del Vermont e l’ex segretario di Stato siano pressoché alla pari nel gradimento popolare a livello nazionale. Intanto le associazioni islamiche americane e molte moschee si stanno mobilitando (alla pari dei gruppi di immigrati di origine latinoamericana) per facilitare il voto di quanti più musulmani possibile, nella speranza di fermare un’elezione di Donald Trump alla presidenza. I gruppi non vogliono rischiare che il miliardario si trovi nella posizione di mettere in atto le politiche restrittive della libertà dei musulmani che ha promesso a più riprese in campagna elettorale. Elena Molinari © RIPRODUZIONE RISERVATA