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GIAPPONE. Fukushima, iodio radioattivo 3.335 volte superiore al limite

mercoledì 30 marzo 2011
Un tasso di iodio radioattivo 3.355 volte superiore al limite legale è stato misurato nel mare a 300 metri dalla centrale nucleare di Fukushima. Lo ha reso noto l'Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese. Il vice direttore generale dell'agenzia, Hidehiko Nishiyama, ha minimizzato i potenziali effetti dell'acqua di mare radioattiva dal momento che la popolazione locale è stata evacuata ed è stata bloccata l'attività di pesca nella zona.  Masataka Shimizu, presidente dalla Tepco, la società che gestisce l'impianto nucleare di Fukushima, è stato ricoverato ieri sera. Lo hanno reso noto oggi i media giapponesi, il giornale Nikkei e l'agenzia Kyodo, precisando che Shimuzu soffre di pressione arteriosa troppo elevata. Nei giorni scorsi il numero 1 della Tepco si era assentato per motivi di salute. Il manager era apparso in pubblico l'ultima volta nella conferenza stampa del 13 marzo, due giorni dopo la catastrofe che ha distrutto il Giappone del nordest.«PLUTONIO FUORI CONTROLLO»La situazione nei reattori di Fukushima 1 sta ormai sfuggendo a ogni controllo. Ieri il governo ha dovuto ammettere la parziale fusione delle barre di combustibile nucleare e che tracce di plutonio sono state rinvenute in almeno cinque punti del sottosuolo della centrale. Il problema è che la finora mancata riattivazione dei sistemi di gestione della centrale non consente di avere una situazione chiara della funzionalità degli impianti come dei danni e dei rischi connessi. Allo stesso tempo le maestranze ancora al lavoro sono sottoposte a rischi di cui non è chiara l’entità. Come quando la settimana scorsa tre tecnici si sono trovati a guadare vaste pozze di acqua fortemente contaminata raccoltasi sotto le turbine dei reattori e sono stati per questo ricoverati in osservazione in un centro specializzato. Due di essi con ustioni alle gambe.Anche ieri il portavoce governativo Yukio Edano ha confermato la necessità di mantenere un costante afflusso di acqua all’interno dei reattori per raffreddare il materiale fissile, ma questo in sé è ormai uno dei problemi maggiori, perché da un lato provoca vapore sotto pressione che pone a rischio di diffusione della radioattività nell’aria, e dall’altro va ad aumentare la massa di liquido presente al di fuori delle aree previste, con una tasso di elementi radioattivi che arriva a 100mila volte la quantità tollerabile,Da due giorni, a preoccupare è soprattutto l’acqua che si è raccolta nelle trincee di drenaggio che collegano tra loro, esternamente, i reattori 1, 2 e 3. In alcuni punti quasi al limite della capacità, rischia di uscire dalle condotte e di finire nell’oceano distante poche decine di metri. Per le autorità, si tratterebbe in parte di liquido immenso nel tentativo di raffreddare gli impianti, ma in parte di acqua marina portata dallo tsunami, che ha colpito l’impianto superando in altezza l’elevazione della centrale. Nelle condotte si sono registrati tassi di radiazioni superiori a 1.000 millisievert per ora. Con questo livello di contaminazione, basta un’esposizione di quattro ore per condannare a morte un essere umano entro 30 giorni. Un incubo che mette in second’ordine la cronaca dell’emergenza nelle prefetture colpite dal sisma e dallo tsunami, dove si cerca di riattivare una parvenza di vita civile e sociale. Almeno al di fuori della fascia di attenzione di 30 chilometri da Fukushima 1. Sono 10.901 morti accertati e 17.649 i dispersi registrati finora. Dramma nel dramma, di circa 4.000 cadaveri rinvenuti non si conosce l’identità.Continuano le attività di assistenza agli sfollati e la loro evacuazione volontaria verso altre regioni del Paese. Per quanti hanno scelto finora di restare, la visita prevista per oggi dell’imperatore Akihito e dell’imperatrice Michiko ad alcuni centri di accoglienza, sarà un segnale forte di unità della nazione dietro le loro sofferenze.Segnale di solidarietà internazionale, che già va sviluppandosi seppure in modo poco propagandato dai media locali nelle attività delle squadre di soccorso di molti Paesi e degli esperti che cooperano con le autorità per cercare di individuare una via d’uscita dall’emergenza, è stata annunciata per giovedì la visita del presidente francese Nicholas Sarkozy a Tokyo. Primo capo di Stato estero a recarsi in Giappone dall’11 marzo, Sarkozy incontrerà il primo ministro Naoto Kan e la comunità dei connazionali nel Paese. Il presidente transalpino arriverà da Pechino, dove si trova da oggi in vista ufficiale.Intanto Corea del Sud, Hong Kong e Filippine e si sono uniti alla lista di nazioni che registrano quantità di radiazioni nell’aria superiori alla norma, come probabile conseguenza della situazione giapponese. Manila ieri ha bloccato l’importazione, allo studio da giorni, di alcuni prodotti agricoli e alimentari dal Paese del Sol Levante. Stefano Vecchia