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Germania. A Essen cibo gratuito ai poveri, ma solo se tedeschi

Simona Verrazzo venerdì 23 febbraio 2018

La mensa per i poveri della Cardinal Ferrari a Milano. Qui sono tutti uguali (Fotogramma)

In Germania ha scatenato polemiche la decisione dell’associazione che si occupa di offrire cibo gratuito ai poveri di distribuire gli alimenti soltanto ai cittadini con cittadinanza tedesca. Una scelta che va ad intrecciarsi alle polemiche sui migranti che stanno accompagnando anche la formazione del nuovo governo di Grande Coalizione tra Spa e Cdu/Csu.

Si tratta di “Tafel Deutschland”, organizzazione che gestisce circa 930 banche del cibo su tutto il territorio tedesco e che da dicembre ha deciso di rivedere i criteri dei destinatari della propria azione. A gennaio sono entrate in vigore le nuove norme, ma a venire alla luce – per le motivazioni fornite – è il caso di Essen, città del Nord Reno-Vestfalia, il land più popoloso della Germania e il cui capoluogo è Düsseldorf.

«A causa dell’incremento dei rifugiati negli ultimi anni ci vediamo costretti a garantire un’integrazione ragionevole, quindi al momento solo clienti con documenti tedeschi», si legge sul sito di Tafel Essen. Il responsabile locale, Jörg Sartor, ha spiegato la decisione con la volontà di continuare ad assistere «la nonna tedesca». «Alla fine dell’anno scorso – ha dichiarato Sartor – il 75% dei nostri 6.000 visitatori erano migranti e rifugiati, mentre nel 2015 era appena il 35%». La notizia, di cui al momento non si riscontrano casi simili nel resto della Germania, ha provocato le proteste delle organizzazioni che si occupano dell’assistenza di migranti e rifugiati.

«La divisione tra chi ha e chi non ha il passaporto tedesco è molto negativa e contraddice il principio di uguaglianza», ha dichiarato la dirigente di ProAsyl, Inka Jatta.