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MEDIO ORIENTE. Raid di Israele su Gaza: 15 morti, 20 feriti

sabato 10 marzo 2012
​Uno stato elevato di allerta è in vigore oggi nella striscia di Gaza e nel sud di Israele dopo una giornata di intensi combattimenti con una serie di raid israeliani da un lato, che hanno provocato l' uccisione di 15 palestinesi - gli ultimi tre stamattina -  colpiti a morte dall'aviazione israeliana, e dall'altro una fitta pioggia di razzi che si sono abbattuti nel Neghev israeliano. Una ventina i feriti.All'origine di questa nuova tornata di violenze vi è stata ieri l' uccisione a Gaza, con un' esecuzione mirata condotta da un velivolo israeliano, di Zuheir al-Kaisi, il comandante dei Comitati di Resistenza popolare (Crp), una formazione armata alleata di Hamas. Secondo Israele, al-Kaisi aveva organizzato lo scorso ottobre un attentato a nord di Eilat ed era in fase avanzata di preparazione un nuovo attacco analogo.Per tutta la nottata cellule di miliziani dei Crp e della Jihad islamica hanno sparato razzi e colpi di mortaio da Gaza in direzione di una vasta aerea nel sud di Israele compresa fra Beer Sheva, Ashdod e Ashqelon. Otto persone sono rimaste ferite, per lo più in modo leggero.Stamane il capo di Stato maggiore israeliano gen. Benny Gantz ha fatto il punto della situazione con i suoi collaboratori. È così emerso che da Gaza sono stati sparati una novantina di razzi e colpi di mortaio. Il sistema di difesa 'Iron Dome' ha avuto ordine di intercettare 27 razzi Grad (presso Beer Sheva e Ashdod) e ne ha centrati 25. Altri razzi sono esplosi in zone aperte.L' aviazione israeliana, secondo la radio militare, ha neutralizzato sei cellule di miliziani palestinesi e ha colpito diversi obiettivi "terroristici". Si ha notizia di una ventina di feriti, fra cui un giornalista locale.Da Gaza alcuni gruppi armati hanno annunciato di non sentirsi più impegnati dal tacito periodo di calma con Israele. Messaggi separati di condanna nei confronti di Israele sono giunti nel frattempo da Hamas e da un portavoce dell'Anp di Abu Mazen.Nel timore che gli attacchi possano proseguire, i responsabili alla protezione civile nel Neghev stanno valutando la possibilità di ordinare per domani la chiusura delle scuole nelle zone a rischio.