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Il testimone. Il parroco: ci bombardano, non possiamo fuggire

martedì 29 luglio 2014
"Purtroppo, il movimento della resistenza è sempre intorno alle case e per le strade. È stato questo il nostro problema di ieri: a un certo punto, non potevamo più uscire di casa. Poi, sono arrivati i bombardamenti. Una casa qui, vicina alla chiesa, è stata colpita e noi abbiamo riportato delle conseguenze gravi sulla canonica e sulla scuola". Così il parroco della Sacra Famiglia di Gaza, il missionario argentino padre Jorge Hernandez, descrive alla Radio Vaticana il bombardamento che ha interessato la parrocchia cattolica nelle ultime ore."Noi non possiamo muoverci - dice ancora il sacerdote -: come si fa a portare via 30 bambini handicappati e 9 persone anziane? Non si può assolutamente! Anche perché non si tratta di orfani, noi non siamo i loro responsabili. Dunque, senza il permesso non lo puoi fare. Poi, uscire per strada è pericoloso… Dunque siamo qui, cercando di resistere".Padre Hernandez, mentre in sottofondo infuria il tiro dell'artiglieria, racconta anche che "di tutti gli appelli alla tregua che ci sono stati abbiamo potuto approfittare solamente di uno, e non dall'orario che loro avevano dato, perché per esempio se dicono dalle 2 di sera, la tregua inizia alle 3, non smettono subito. Purtroppo, non abbiamo potuto approfittare degli altri appelli di tregua, perché di fatto il fuoco non si è fermato. Una cosa è ciò che si dice a livello informativo, un'altra cosa è quello che viene vissuto". "Ora, abbiamo solo un'ora e mezza massimo due di elettricità - aggiunge -. Ci sono stati dei giorni in cui non l'abbiamo avuta per niente e questo è un problema. Non arriva assolutamente acqua: noi cerchiamo di aiutare le persone vicine con le riserve che abbiamo. Tante persone poi ci hanno chiesto rifugio qui in chiesa e noi non possiamo darlo perché non è sicuro".A proposito, poi, dell'appello lanciato domenica da papa Francesco proprio in nome dei bambini vittime della guerra, il sacerdote sottolinea che "è un conforto per noi la vicinanza del Papa. Ci vuole qualcuno che dica 'Basta!' e che metta fine a questo massacro perché è impressionante". "Purtroppo, il Papa non viene sempre ascoltato - osserva padre Hernandez -. L'altro ieri, abbiamo vissuto una tragedia: la casa di una famiglia cristiana è stata bombardata, la mamma è morta, il papà ha riportato delle ferite e il figlio maggiore che si trovava in casa lotta ancora tra la vita e la morte in ospedale. Negli ospedali qui a Gaza non si trovano i mezzi, manca lo spazio, non c'è l'attrezzatura necessaria... Questa è la nostra situazione".