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Francia. Il gallo può cantare in libertà, lo dice il tribunale

giovedì 5 settembre 2019

Un gallo (da Wikipedia Commons Images)

Vittoria giudiziaria per il gallo Maurice che potrà continuare a cantare in tutta libertà a Saint Pierre d'Olèron, città della costa atlantica: lo ha deciso il tribunale di Rochefort al termine del processo aperto dopo la denuncia dei vicini di casa infastiditi dal suo canto mattutino.

La vicenda del gallo Maurice, soprannominato affettuosamente Momò, ha tenuto per mesi la Francia col fiato sospeso, in particolare gli abitanti, i difensori e gli amanti delle campagne e delle sue tradizioni. I vicini di casa del gallo, Jean-Louis et Joelle Biron, sono stati condannati al pagamento di un risarcimento di mille euro ai proprietari del volatile, Corinne et Jacky Fesseau.

«Sono senza voce. È una vittoria per tutte le persone nella mia stessa situazione. Speriamo che questa sentenza faccia giurisprudenza» ha reagito la proprietaria del gallo, proponendo una «legge Maurice per tutelare tutti i suoni del mondo rurale».

La vicenda di Momò - emblematica di tutti i processi in corso in Francia contro anatre, oche, cicale, campanacci delle mucche e persino campane delle chiese - ha monopolizzato l'attenzione dei media e dei cittadini, con il lancio di petizioni per salvare il gallo incriminato, t-shirt con la sua effigie e campagne sui social.

Persino il New York Times ha dedicato un articolo a colui che viene considerato il simbolo del braccio di ferro tra la Francia urbana e quella rurale. O meglio tra i contadini e i neo-rurali in fuga delle città ma che, una volta stabilitisi in campagna, non ne sopportano i suoni, difesi dalla controparte come "patrimonio storico" della Francia.

Nel riferire la decisione del tribunale, la stampa d'Oltralpe sottolinea che «Maurice è stato fortunato», ricordando una serie di sentenze che negli ultimi anni hanno messo a tacere delle rane, un altro gallo, Cocò, con relativa multa di 600 euro per il suo proprietario e persino le campane di una chiesa.

L'appello di Bruno Dionis du Sèjour, ex agricoltore diventato sindaco, a varare un'apposita legge è stato accolto dal deputato Pierre Morel-à-L'Huissier che a fine luglio ha presentato una proposta per «definire e proteggere il patrimonio sensoriale delle campagne francesi», ora in attesa di esame.