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ELEZIONI. Francia, punito Sarkozy Resiste solo l'Alsazia

lunedì 22 marzo 2010
La gauche ha messo al tappeto la destra dopo averla stordita domenica scorsa. Il grande slam - la conquista di tutte le regioni - però non c'è stato. L'Alsazia è rimasta a Sarkozy e la destra resta tutta arroccata in quel suo unico bastione sul territorio, oltre a conquistare il territorio d'oltremare de La Reunion. Persino la Corsica è passata a sinistra. Il governo ammette la sconfitta. Il Partito socialista resta primo nel Paese, la sinistra è oltre il 54%, la destra è ferma al 36, si tratta di una sconfitta "vera", come ha ammesso Jean-Francois Copè, capogruppo dei deputati di destra. Francois Fillon, primo ministro, si recherà stamane all'Eliseo dopo aver fatto ammenda in diretta subito dopo i risultati. Probabilmente si dimetterà, come fece nel 2004 il suo predecessore Jean-Pierre Raffarin, sconfitto alle regionali, con il presidente Jacques Chirac. Anche in questo caso, Sarkozy respingerà le dimissioni con l'impegno a un significativo rimpasto di governo.Fillon, in realtà, è uno dei pochi a destra ad aver mantenuto un livello decente di popolarità - specialmente di fronte al crollo di Sarkozy - e sul suo ruolo non è in discussione. Il nome più gettonato per un avvicendamento, nei giorni scorsi, è stato quello del ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, capofila del gruppo dei ministri "dell'apertura", pescati cioè da Sarkozy negli affiliati all'opposizione. Ma nelle ultime ore, nei corridoi è filtrata l'indiscrezione di una sua conferma, dal momento che la politica estera è forse il settore meno impopolare fra quelli dell'attività governativa. Possibile quindi, che i sacrifici riguardino Roselyne Bachelot (Sanità) e soprattutto Xavier Bertrand, il capo dell'Ump che ha fallito alla sua prima vera prova alla testa del partito.A sinistra si fa festa a rue Solferino, storica sede del Ps, ma si evitano i toni trionfalistici. Martine Aubry, ormai sul trampolino di lancio per le presidenziali 2012, ha parlato di «vittoria senza precedenti».