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ATTENTATI SVENTATI. Pacchi-bomba negli Usa: arrestata donna in Yemen

Loretta Bricchi Lee sabato 30 ottobre 2010
Il presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, ha reso noto che è stata una donna a spedire negliStati Uniti i due pacchi con l'esplosivo scoperti ieri. In una conferenza stampa, Saleh ha precisato che le forze di sicurezza hanno circondato l'abitazione della donna e che le informazioni sulla suaidentità sono arrivate dagli Stati Uniti. Le autorità americane hanno identificato la mittente dei pacchi scoperti sui cargo a Dubai e in Inghilterra attraverso la carta Sim che avrebbe dovuto fareesplodere uno dei due ordigni.Intanto il presidente Usa, Barack Obama, ha telefonato al premier britannico, David Cameron, per ringraziarlo della «stretta collaborazione» dell'intelligence britannica nello smantellare il nuovo piano di attentati organizzato con una serie di pacchi-bomba imbarcati su aerei diretti in Usa. I due hanno avuto una conversazione nella mattinata  «per parlare del complotto terroristico che è stato smantellato venerdì all'aeroporto East Midlands e di Dubai come risultato della stretta collaborazione tra gli Usa e il Regno Unito, e gli altri partner internazionali», si legge nel comunicato della Casa Bianca. «Il presidente ha espresso il suo apprezzamento per la professionalità dei servizi statunitense e britannico coinvolti nello sforzo congiunto per fermare l'attentato».LA MINACCIA SVENTATAIl terrorismo minaccia di nuovo gli Stati Uniti. «Una minaccia credibile che prendiamo molto seriamente», ha ammesso in tv lo stesso presidente Barack Obama al termine di una giornata convulsa, in cui due pacchi bomba – trovati su aerei partiti dallo Yemen e diretti agli Usa – hanno risvegliato l’incubo di un possibile attacco di al-Qaeda. Ieri, investigatori federali hanno isolato per ore due aerei cargo della società di spedizioni Ups sulle piste degli aeroporti internazionali di Philadelphia e Newark, nel New Jersey, in cerca di ordigni esplosivi. A scatenare l’allarme sarebbero state specifiche informazioni d’intelligence da parte di Paesi “alleati” degli Stati Uniti, secondo cui 13 pacchi sospetti provenienti dallo Yemen sarebbero stati in transito verso Chicago, per prendere di mira sinagoghe della città dell’Illinois. Elementi sufficienti a far intervenire l’Fbi, soprattutto alla luce dell’arresto questa settimana di un individuo di origine pachistana che intendeva far saltare alcune stazioni della metropolitana di Washington e alla minaccia lanciata alla Francia dal terrorista numero uno, Osama Benladen. Come ha confermato la Casa Bianca, in un’azione congiunta tra agenzie Usa e straniere, «le autorità hanno identificato e esaminato due pacchi sospetti, uno a Londra e uno a Dubai, entrambi provenienti dallo Yemen», con il risultato di innescare «precauzioni di sicurezza» e «misure aggiuntive» nei maggiori scali cargo della costa orientale degli Stati Uniti. All’interno delle due scatole – secondo quanto ha affermato il presidente Obama – ci sarebbe stato «materiale esplosivo». Lo stesso hanno confermato fonti dell’Emirato sul pacco intercettato a Dubai. Nelle ore precedenti, le autorità avevano negato. Anzi, avevano parlato solo di una cartuccia manomessa – e, dunque, “ritoccata” in modo da funzionare come un ordigno rudimentale – all’interno di uno dei plichi identificati all’aeroporto East Midlands, a circa 260 chilometri da Londra. È stato Obama, invece, ha chiarire, parlando di esplosivo e di nuova minaccia, proveniente dallo Yemen. E ha poi sottolineato che Washington si impegnerà per sgominare il terrorismo.Anche se per il momento molte domande rimangono ancora senza risposta, l’indagine sta comunque proseguendo su entrambe le sponde dell’Atlantico, con la conferma da parte della britannica Scotland Yard di una serie di pacchi sospetti nelle mani degli inquirenti. In serata, caccia dell’aviazione Usa hanno scortato un aereo passeggeri proveniente dagli Emirati Arabi e diretto a New York, perché a bordo c’era un pacco proveniente dallo Yemen. Appena atterrato il velivolo, forze di sicurezza hanno preso in consegna la scatola per l’ispezione. Quest’ultima, però, non avrebbe rivelato alcuna anomalia.Secondo indiscrezioni, da giorni, i servizi segreti Usa sarebbero stati in allerta su possibili “prove generali” per un attentato terroristico da parte della filiale di al-Qaeda nella penisola arabica – l’organizzazione che le autorità americane ritengono responsabili di tutta la faccenda – ma alla Casa Bianca smentiscono, spiegando che «il presidente è stato avvertito della potenziale minaccia terroristica giovedì sera alle 22.35». La minaccia di al-Qaeda nello Yemen non è però inedita, tanto che lo stesso Obama aveva accusato il gruppo terroristico del fallito attacco di Natale sul volo Amsterdam-Detroit e identificato il Paese islamico quale “piattaforma” da cui l’organizzazione di Osama Benalden «continua a seguire la sua agenda di morte». Fonti britanniche avrebbero poi confermato che i pacchi sospetti erano stati spediti dalla stessa persona nota per i suoi legami terroristici. Potrebbe non essere una coincidenza che il pacchetto confiscato a Londra fosse diretto verso la città di Obama e proprio a pochi giorni dalle elezioni di metà mandato. Secondo il presidente, il plico era destinato alle «istituzioni ebraiche della città». Inoltre, proprio a Chicago, Obama si recherà nei prossimi giorni per la campagna del voto di Midterm. Come pure, desta sospetti che uno degli aerei con a bordo i plichi sospetti sia stato fermato a Philadelphia, altra prossima tappa del giro elettorale del presidente. Le autorità ritengono, comunque, che un attentato non sia imminente, ma per precauzione, si sono intensificate le misure di sicurezza in tutti gli aeroporti e nelle sinagoghe d’America, mentre FedEx (insieme a Ups la principale società di spedizioni) ha deciso di bloccare tutti pacchetti provenienti dallo Yemen.