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PECHINO. Uccise uomo d'affari inglese, ergastolo per moglie di un politico cinese in ascesa

lunedì 20 agosto 2012
Dopo due udienze e otto ore di processo, è arrivata la sentenza: Gu Kailai, moglie dell'ex potente segretario del partito di Chongqing Bo Xilai, è stata condannata alla pena di morte con sospensione per due anni (di fatto il carcere a vita) per "omicidio intenzionale" dell'uomo d'affari britannico Neil Heywood. «Credo che il verdetto sia giusto e rifletta pienamente il rispetto speciale per la legge del tribunale», ha detto Gu Kailai al processo, ripresa dalle telecamere della Tv di Stato, «rispetta la realtà e in particolare il rispetto della vita». Lei, dopotutto, alla prima udienza del 9 agosto, aveva già ammesso di aver ucciso l'uomo. Secondo il tribunale di Hefei, nell'est della Cina, che l'ha condannata, la donna ha agito per proteggere il figlio, in piena consapevolezza del suo gesto, ma soffriva di «disordini mentali» e «il suo potere di auto controllo era indebolito». A renderla in questo stato, secondo il tribunale, delle mail di minaccia che Heywood le avrebbe inviato nella seconda metà dell'anno scorso per motivi economici, nelle quali avrebbe minacciato il figlio di lei, Bo Guagua. Per proteggere questi, la decisione di uccidere Heywood. Il 13 novembre, secondo le ricostruzioni, Gu si è recata nella stanza d'albergo dell'inglese accompagnata da Zhang Xiaojun (condannato oggi a nove anni), assistente di Bo Xilai e sua moglie. Zhang con sè aveva il cianuro preparato da Gu, ma aspettò fuori della porta della camera. Dopo che Gu e Heywood ebbero bevuto molto, l'inglese si sentì male. Aiutato da Gu e Zhang a salire sul letto, Heywood chiese dell'acqua, nella quale Gu mise il cianuro. Anche se è stato sempre detto che il corpo di Heywood è stato immediatamente cremato, la Xinhua riferisce di un'autopsia che avrebbe confermato l'avvelenamento. Probabilmente l'esame è stato eseguito su un frammento di cuore sottratto prima della cremazione da Wang Lijun, ex braccio destro di Bo Xilai, con la fuga del quale nel consolato americano di Chengdu è cominciato il declino di Bo e della sua famiglia.  In un processo seguente, lo stesso tribunale ha condannato a pene dai 5 agli 11 anni quattro alti ufficiali di polizia di Chongqing, colpevoli di aver coperto l'omicidio di Heywood. Restano però dei dubbi sulla vicenda. C'è chi ha anche avanzato l'ipotesi che non fosse Gu ma una sosia al processo. E la confessione e le sue dichiarazioni di oggi sarebbero state fatte per salvare il marito e coprire le beghe interne del partito. Dopotutto, per omicidio intenzionale, invece del colpo mortale come tanti cinesi, Gu potrebbe trovare una cella carceraria per 15 anni grazie ai vari sconti di pena per buona condotta. E anche quella che sembra una lieve condanna a Zhang e ai quattro poliziotti alimenta i dubbi. Ora si dovrà vedere cosa succederà al marito, che potrebbe essere condannato da un tribunale o dalla politica. Una cosa è certa: almeno il Partito comunista cinese oggi ha messo la parola fine (tutti i condannati hanno annunciato che non faranno ricorso) al peggiore scandalo da 30 anni a questa parte, prima del congresso che ad ottobre cambierà i suoi vertici e quelli del Paese.