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UN PAESE AL BIVIO. Egitto, Suleiman verso presidenza Due milioni in piazza al Cairo

venerdì 4 febbraio 2011
Nel «Venerdì della partenza di Mubarak», come lo ha definito il leader dell'opposizione el-Baradei, in piazza Tahrir al Cairo ci sarebbero due milioni di persone a chiedere la partenza del rais e già si sono verificati i primi scontri tra pro e contro regime. Un milione ad Alessandria. Per la prima volta dall'inizio di quella che è stata ribattezzata la Rivoluzione del Loto, in piazza c'è anche il segretario della Lega Araba, Amr Mussa. L'ex ministro degli Esteri egiziano ha il suo ufficio poco distante dalla piazza, all'interno del quartier generale della Lega araba.I leader Ue hanno chiesto che la transizione verso la democrazia in Egitto cominci "subito" e hanno condannato "fortemente" le violenze nel Paese nordafricano. Il vicepresidente Omar Suleiman ha garantito che Mubarak si dimetterà alla scadenza naturale del mandato, ma non scapperà dal Paese come ha fatto in Tunisia Ben Ali. Mentre il Comitato dei saggi ha presentato una proposta che è stata considerata favorevolmente. Lo ha detto ad al Arabiya, uno dei membri del Comitato dei saggi Ahed Abdel Meghid. In base a questa proposta Suleiman assume le prerogative del capo dello Stato in base all'articolo 139 della Costituzione. Hosni Mubarak - secondo la proposta dei saggi - resta presidente solo formalmente.Sul fronte diplomatico intanto l'amministrazione Obama ha fatto sapere che sta discutendo con i vertici egiziani alcune proposte per le dimissioni immediate di Hosni Mubarak. La guida del Paese sarebbe affidata al vicepresidente Suleiman fino alle elezioni in estate (si parla di agosto o settembre). Il governo transitorio avrebbe il sostegno dei militari e il beneplacito dei Fratelli Musulmani e avvierebbe immediatamente un processo di riforme costituzionali.La manifestazione odierna dovrebbe andare avanti senza incidenti. I vertici dell'esercito hanno assicurato che i militari non spareranno sui manifestanti. Il premier Ahmed Shafiq ha chiesto al ministro dell'Interno di non ostacolare con la violenza la protesta pacifica. L'esercito si sta dimostrando collaborativo e non crea problemi a chi vuole entrare. Per accedere alla piazza bisogna superare cinque controlli di sicurezza operati sia da militari che da civili. Questi ultimi sono volontari dei gruppi di opposizione, che controllano la manifestazione. Più rigido l'atteggiamento verso i giornalisti stranieri e verso gli stranieri in generale: molti vengono arrestati o bloccati in hotel. Intanto Mohamed Rafah El-Tahtawi, portavoce di Al-Azhar, il massimo centro dell'Islam sunnita che ha sede al Cairo, si è dimesso per unirsi alla rivolta anti-Mubarak. Tahtawi si è unito ai manifestanti in piazza Tahrir. Gli uffici di al Jazira al Cairo sono stati attaccati e messi a fuoco. Lo ha riferito il network televisivo, atribuendo l'azione a "Bande di delinquenti".Sul fronte politico, i Fratelli Musulmani hanno escluso di correre per la presidenza e non sono interessati a far parte di una eventuale coalizione di governo. Un leader del principale gruppo d'pposizione messo al bando dal governo, Mohammed al-Beltagi, ha rivelato che rappresentanti del governo attuale hanno invitato il gruppo a colloqui sulle riforme politiche, promettendo che sarà riconosciuto come partito. Silvio Berlusconi confida che la transizione "verso un sistema più democratico" avvenga "senza rotture con un presidente come Mubarak", e si augura che "si possa avere una continuità di governo".