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L'emergenza. Ecuador, dopo l'irruzione in Parlamento il presidente impone il coprifuoco

Redazione Esteri mercoledì 9 ottobre 2019

Le proteste degli indigeni fuori dal Parlamento in Ecuador (Ansa)

Il presidente dell'Ecuador, Lenin Moreno, ha ordinato il coprifuoco nelle zona vicine agli edifici del governo e altre strutture strategiche. Il decreto sul coprifuoco è scattato dopo che qualche centinaio di indigeni è riuscito a fare irruzione nel Parlamento dell'Ecuador sull'onda delle proteste contro l'austerità che vanno avanti da almeno 6 giorni. Al grido di "Fuori, Moreno", rivolto al capo dello Stato, ritenuto responsabile del pesante aumento dei prezzi del carburante, i manifestanti si sono scontrati con gli agenti fuori dalla sede dell'assemblea legislativa. Ieri Moreno ha riunito i suoi ministri ed altre alte cariche del potere legislativo, esecutivo ed elettorale, a Guayaquil, capoluogo della provincia meridionale di Guayas, dopo aver annunciato il trasferimento del suo governo in questa città nel tentativo di “ripararsi dalla rivolta”.

Nel Paese le proteste continuano ormai da giorni nonostante lo stato di emergenza istituito per due mesi. Esse muovono dal taglio dei sussidi per il carburante per un totale di 1,3 miliardi (l'economia ecuadoriana è in dollari). Il taglio ha comportato aumenti dei prezzi del carburante fino al 123%. Il gallone statunitense (3,79 litri) di diesel è quindi da 1,03 a 2,30 dollari e un gallone di benzina normale da 1,85 a 2,40 dollari. Nell'ambito di un accordo tra l'Ecuador e il Fondo monetario internazionale (Fmi), in cambio della revoca dei sussidi, Quito può accedere a crediti per un importo di 4,209 miliardi di dollari.