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Ebola: a rischio l'economia dei Paesi colpiti

martedì 2 settembre 2014
L'e​pidemia di Ebola "mette a rischio i raccolti e fa balzare i prezzi alimentari". Nei paesi colpiti si prospetta una "pesante ricaduta sul settore agricolo". Lo denuncia la Fao, il cui Sistema mondiale d'informazione e di allerta precoce (Giews) ha lanciato un "allarme speciale". Le "interruzioni degli scambi e della commercializzazione dei prodotti alimentari nei tre paesi dell'Africa occidentale più colpiti hanno reso il cibo sempre più costoso e difficile da trovare", afferma la Fao. La carenza di manodopera - avverte inoltre l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - mette a serio rischio la prossima stagione produttiva.    In Guinea, Liberia e Sierra Leone, spiega la Fao, "l'imposizione di zone di quarantena e le restrizioni agli spostamenti delle persone, nel tentativo di ostacolare la diffusione del virus, anche se provvedimenti necessari, hanno seriamente ridotto i movimenti e la commercializzazione degli alimenti. Questo ha portato ad acquisti dettati dal panico, scarsità di cibo e notevoli aumenti dei prezzi alimentari di alcuni prodotti, in particolare nei centri urbani". Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità lancia l'allarme: il virus dell'Ebola è una minacccia globale": ha detto al Palazzo di Vetro il numero uno dell'Oms, Margaret Chan, precisando che dei 3.069 casi segnalati oltre 1.550 ammalati sono morti. "L'epidemia peggiorerà prima di migliorare e richiede un aumento della risposta globale", ha aggiunto Chan, definendola la più complessa epidemia di Ebola nella storia del virus, "una situazione senza precedenti". Il paese più colpito è la Liberia con 649 morti, 430 in Guinea, 422 in Sierra Leone e 6 in Nigeria. Un primo caso è stato è stato inoltre confermato in Senegal la scorsa settimana. Al ritmo attuale di contagio, saranno necessari da 6 a 9 mesi ed almeno 490 milioni di dollari (373 milioni di euro) per riuscire a contenere l'epidemia, che secondo l'Oms rischia di colpire 20.000 persone. Le Nazioni Unite hanno bisogno di denaro, medici, infermieri, laboratori, e dispositivi di protezione per affrontare il virus spiegano ancora dal Palazzo di Vetro. Non ci sarebbe "alcun collegamento" tra le epidemie di Ebola in Africa occidentale e quella nella Repubblica democratica del Congo spiega ancora l'Oms. Il virus presente in Congo è del ceppo Zaire, simile al virus Ebola apparso già nel Paese nella fiammata di epidemia del 1995. Quella attuale è la settima epidemia di Ebola registrata in Congo dal 1976 ma si tratterebbe di un'epidemia isolata, limitata ad un'area del Nord poco abitata. Più di 150 esperti e ricercatori si riuniranno giovedì e venerdì prossimi a Ginevra per fare il punto sullo stato attuale di sviluppo dei trattamenti sperimentali.