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Regno Unito. Carlo rinuncia alle nuove rendite «a favore dei sudditi»

Silvia Guzzetti giovedì 19 gennaio 2023
E' il gesto con il quale re Carlo III spera di riparare, almeno in parte, il danno alla sua immagine provocato dall'autobiografia del figlio Harry e anche quello con il quale si dimostra un sovrano illuminato, attento ai bisogni dei sudditi e consapevole della difficile situazione economica che sta attraversando la nazione. Il sovrano ha deciso, infatti, di aumentare la quota di donazioni sottratte ai profitti annuali della corona in direzione della "vasta platea" dei sudditi comuni. Il re si è accorto che le rendite che gli passa lo stato e che vanno sotto il nome di "Crown Estate" sarebbero aumentate grazie a ricavi extra assicurati alla holding reale dalla realizzazione su alcuni dei propri terreni di 6 nuovi impianti per la produzione di energia eolica. Le entrate di "Crown Estate" coprono il 25% del totale del "Sovereign Grant", l'appannaggio annuale messo a disposizione dallo stato alla famiglia reale per le spese istituzionali e quelle dei suoi membri più importanti.

Con queste donazioni inoltre il sovrano, che ha 74 anni e che, dopo l'attesa di una vita, è succeduto sul trono alla madre Elisabetta, scomparsa lo scorso 8 settembre, conferma la sua attenzione ai temi sociali e ambientali. Da anni Carlo aiuta diverse charities e interviene a favore delle parti più povere della società. I media britannici non quantificano esattamente la somma aggiuntiva degli aiuti previsti, sullo sfondo di un Regno alle prese con proteste, vertenze a raffica contro le aziende e il governo conservatore di Rishi Sunak per l'adeguamento dei salari oltre l'inflazione e scioperi come quello che vede oggi stesso mobilitati, per il secondo giorno di fila, tra le categorie chiave dei servizi pubblici le infermiere e gli infermieri del servizio sanitario nazionale (Nhs). Ma spiega che il re ha ordinato "un grosso incremento" del taglio a scopo sociali dei redditi garantiti a casa Windsor dal patrimonio dei profitti generati dalle proprietà reali trasferite storicamente alla dinastia dallo Stato sotto l'etichetta della mega holding Crown Estate: business che frutta attualmente circa un miliardo di sterline all'anno.


Nel suo messaggio televisivo di Natale alla nazione, in veste di re, Carlo III aveva fatto apertamente riferimento, a fine 2022, all'impatto del carovita su tanti britannici, in primis sulle famiglie e le fasce più disagiate del Paese. Con le sue parole e con questo significativo nuovo gesto concreto il sovrano si mette in rapporto direttamente con i sudditi in qualche modo bypassando il governo conservatore che ha dimostrato, con le ultime misure come la decisione di impedire le proteste e rendere più difficili gli scioperi, di voler usare il pugno duro con cittadini che chiedono soltanto l'adeguamento dei salari al costo dell'inflazione per proteggersi dalla povertà.