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Uganda. Dalla parte delle donne: campagna #dietrolecicatrici per la salute e la dignità

Romina Gobbo giovedì 15 aprile 2021

Campagna in Uganda per sostenere le donne nella lotta contro i tumori

Beatrix, 46 anni, 8 figli, viene operata di cancro alla cervice uterina. L'operazione va bene, ma il marito la abbandona, non la considera più degna di stare con lui. Ecco perché una coppa imbottita può salvare dallo stigma.

Si chiama #dietrolecicatrici la campagna dell'associazione Afron - Oncologia per l'Africa Onlus, che raccoglie fondi per regalare un reggiseno alle donne ugandesi reduci da un intervento di mastectomia. Oltre alle lesioni fisiche, queste donne devono affrontare anche quelle psicologiche inferte da una società che ancora pensa alla malattia come ad una punizione divina. «In Uganda i chirurgi effettuano mastectomie radicali molto mutilanti per evitare recidive, non esistono tentativi di conservazione del seno, e la chirurgia plastica ricostruttiva ha costi troppo elevati - racconta la presidente di Afron, Titti Andriani -. Nelle aree rurali, le donne non hanno l'abitudine di mettere il reggiseno così, dopo la menomazione, si ritrovano ad indossare un vestito che evidenzia un seno prosperoso e uno vuoto. Oltre a venir private di un elemento di femminilità, questo le stigmatizza come malate di cancro, quindi portatrici di una maledizione».

Ma la campagna #dietrolecicatrici vuole andare oltre, accendere i riflettori su un angolo di mondo abituato alle malattie infettive, ma impreparato di fronte a nuovi tipi di malattie croniche. «In Uganda una diagnosi di cancro è come una sentenza di morte», continua Andriani, un passato diviso tra l'organizzazione di congressi medici oncologici e il volontariato in Africa, fino alla fondazione di Afron. «Noi ci occupiamo di tumore alla cervice uterina e al seno.

Consegna dei reggiseni a donne operate di mastectomia in Uganda - Afron - Oncologia per l'Africa

In Uganda solo il 18% delle pazienti sopravvive al cancro dell'utero; in Italia la percentuale è dell'87%. Non ci sono programmi di prevenzione, perché economicamente insostenibili: un pap test costa 10 euro.

Parte da qui la nostra attività: formazione del personale medico-infermieristico, campagne di sensibilizzazione, screening, trattamento delle lesioni pre cancerose, supporto psico-sociale. Da quando l'associazione è sorta undici anni fa, abbiamo effettuato gratuitamente 16.193 pap test e visite al seno, a donne dai 16 agli 80 anni, con una concentrazione maggiore fra i 30 e i 45, considerando che l'età media è 56 anni. E abbiamo coinvolto più di 800mila persone nelle varie campagne di sensibilizzazione».

Afron collabora in maniera itinerante con gli ospedali del Paese, in particolare quelli appartenenti alla rete dell'Uganda Catholic Medical Bureau, braccio operativo della Commissione Salute della Conferenza episcopale ugandese, per formare il personale alla malattia oncologica. «Nelle aree urbane, le donne sono più emancipate e utilizzano la pillola anticoncezionale, pertanto sono soggette ai rischi correlati; in quelle rurali, invece, si verificano spesso episodi di promiscuità che favoriscono la proliferazione del papilloma virus - riprende la presidente -. Senza contare che questo Paese sconta l'eredità lasciata dalla guerra civile nel nord, scatenata da Joseph Kony, quando tantissime donne e bambine hanno subito stupri anche di massa».

Dalla sensibilizzazione è nata l'associazione Uwocaso (Uganda Women's Cancer Support Organisation), che riunisce donne sopravvissute al cancro. «Con loro e con il St. Mary's Lacor Hospital di Gulu, seconda città del Paese, dove lavoriamo dal 2018, da due anni promuoviamo il progetto “I survived, we will survive”, che prepara donne sopravvissute alla malattia a diventare Cancer Counselor, con l'obiettivo di fornire assistenza psico-sociale alle nuove donne colpite dal tumore, accompagnandole anche all'ospedale della capitale Kampala per i trattamenti di chemioterapia».

La raccolta fondi finirà il 9 maggio, giorno della festa della mamma, quando, nell'ambito di una cerimonia, i reggiseni saranno consegnati alle donne.

Il costo di un reggiseno acquistato a Kampala è di 100mila scellini, circa 20 euro. Chi volesse contribuire, trova le modalità sul sito http://www.afron.org/it/sostienici/dona-ora, o sulla pagina Facebook AFRON Oncologia per l'Africa.