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Sì all'impeachment. Brasile, sospesa la presidente. E lei grida al golpe

giovedì 12 maggio 2016
La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha rimosso dall'incarico i ministri del suo governo, dopo che il Senato ha approvato un processo di impeachment nei suoi confronti e deciso di sollevarla dall'incarico. In cima alla lista dei rimossi c'è l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, designato ad aprile alla Casa civile ma mai arrivato a ricoprire l'incarico per decisione della Corte suprema, che aveva sospeso la nomina.Rousseff è sospesa per un periodo massimo di sei mesi, in cui si terrà il processo, e sostituita ad interim dal vice Michel Temer. Il decreto è l'ultimo firmato dalla presidente e ufficializza anche la destituzione dei consiglieri, tra cui Marco Aurelio Garcia, collaboratore di Lula e Rousseff negli ultimi 13 anni consigliere personale della presidenza per gli Affari internazionali.Rousseff potrà tornare a ricoprire l'incarico di presidente solo se sarà assolta nel processo che inizierà alla Camera alta. Se sarà invece destituita in modo definitivo, Temer concluderà il suo mandato sino al primo gennaio 2019. Temer, 75 anni, ex del Partito del Movimento democratico brasiliano (PMDB) all'opposizione e ex alleato di governo del presidente, già tre volte presidente della Camera.Il voto del Senato è giunto al termine di una maratona parlamentare durata 22 ore e un dibattito a cui sono intervenuti 71 senatori su 81, tutti con 15 minuti di tempo a disposizione. L'impeachment è stato invocato per la presunta irregolarità di una serie di manovre fiscali per "truccare" il bilancio tra il 2014 e il 2015.Rousseff, prima donna presidente del Brasile, la più grande nazione dell'America Latina, era stata eletta dopo Inacio Lula da Silva, nel segno della leadership del Partito dei Lavoratori, che durava da 13 anni. Sulla sua pagina Fecebook ha gridato al "golpe". "Senza riuscire a identificare il reato commesso, il Senato federale ha deciso di allontanare il presidente", ha aggiunto.