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Thailandia. Bomba a Bangkok, identificato l'attentatore

martedì 18 agosto 2015

"Il peggior incidente mai avvenuto in Thailandia", come l'ha definito il premier Prayut Chan-ocha, non è ancora stato rivendicato. Né tantomeno esiste una pista chiara, in grado di escludere le altre ipotesi e identificare con certezza la matrice dell'attentato che ieri, in pieno centro Bangkok, ha tolto la vita a 22 persone ferendone oltre 120. Da questa mattina però "c'è un sospetto e lo stiamo cercando", ha spiegato il portavoce della polizia, Prawut Thavornsiri.

Ad incastrare il presunto responsabile, le telecamere di sicurezza della zona. Nelle immagini diffuse oggi dalle autorità si vede un ragazzo in t-shirt gialla avvicinarsi zaino in spalla a una panchina di fronte al santuario Erawan, nel cuore della capitale. Poi si allontana parlando al cellulare, ma il suo zaino non c'è più.

Il video però non lascia cadere le numerose ipotesi sul movente della strage: resta in piedi la pista legata alla politica interna, quella del terrorismo internazionale, della guerriglia separatista islamica (attiva da un decennio nel sud) e di una possibile vendetta degli uiguri - la minoranza musulmana turcofona nella regione cinese dello Xinjiang - in risposta alla deportazione di 109 di essi lo scorso luglio. Nel frattempo, la polizia ha intensificato i controlli di sicurezza nel nord-est rurale del Paese, la regione dove è più forte il dissenso contro la giunta militare al potere da 15 mesi.

Intanto Bangkok è ancora una città a mezzo servizio. Molte scuole sono rimaste chiuse e le strade del centro, solitamente affollate, sono poco trafficate. L'incertezza pesa anche sull'economia: oggi la Borsa è calata del 2,5 per cento, e il baht ha toccato i minimi degli ultimi sei anni contro il dollaro. Con almeno sei cinesi tra le vittime, il rischio di un enorme contraccolpo per il copioso afflusso di turisti dalla Cina è elevato. Già oggi sono state segnalate le prime disdette di viaggi già prenotati, in alcuni casi anche dall'Italia.