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SALUTE. Batterio killer, 30 morti in Germania Fazio: nessun caso in Italia

giovedì 9 giugno 2011
È salito a 30 il numero delle vittime del batterio killer. Ad annunciarlo le autorità tedesche dopo che un 57enne, colpito dal batterio E.coli, è deceduto a Francoforte. In Italia non si registra ancora alcuncaso di infezione del cosiddetto 'batterio killer', una variante più aggressiva dell'E.coli, ma "questo non significa che domani non potremo avere un cittadino che viene dalla Germania e che potrebbe essere colpito dal batterio". Lo ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio intervenendo al Senato, che ha precisato: "Tuttavia siamo pronti a circoscrivere questi casi, sono allertate tutte le strutture sanitarie e presso l'Iss abbiamo il laboratorio di riferimento europeo proprio per questa patologia".La fonte epidemica della diffusione del 'batterio killer' resta sconosciuta, ma "attualmente si ipotizza con un certo fondamento che sia da ricercare nel consumo di germogli vegetali di erba medica, lenticchie, fagioli a zucca e fieno greco". Lo ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenuto al Senato sull'epidemia da E.coli. Assolti, invece, i germogli di soia: "Non se ne è mai parlato - ha sottolineato Fazio - in qualche modo è venuto fuori dai media, ma non c'entrano nulla". In ogni caso "le analisi sono ancora in corso a Berlino e finora hanno dato esito negativo". Quanto ai controlli italiani, secondo Fazio "sono tra i migliori al mondo, un sistema efficiente di coordinamento con Regioni e Asl".Almeno 50mila tonnellate di verdure italiane sono andate perse negli ultimi dieci giorni a causa del calo nei consumi interni e del crollo delle esportazioni. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti della psicosi nei consumi determinata da false accuse, ritardi e incertezze nella gestione dell'emergenza del 'batterio killer'. "Il danno economico è l'unico vero rischio certo per l'Italia" avverte la Coldiretti, secondo cui "i produttori ortofrutticoli hanno visto svanire il risultato di un intero anno di lavoro proprio nel momento della raccolta e ad essere maggiormente colpiti sono stati i cetrioli, con punte del 90% di prodotto invenduto". Questo ha però avuto "un effetto traino negativo anche perpomodori, insalate, broccoli, zucchine, verze ed altri con un calo nei consumi stimato in media pari al 20% che ha portato l'ammontare delle perdite economiche ad un valore superiore ai 100 milioni di euro".